Siamo già a pieno regime nel mese di settembre, il mese del calcio per eccellenza; le regate di La Concha sono finite, e i respiri finali dell’estate cederanno lentamente il passo all’autunno, al nuovo anno e tutto quello che seguirà avrà un aspetto di autenticità, di realismo, che forse prima, nonostante i punti contassero lo stesso, non aveva.
E il primo esame parziale, uno dei tanti che la squadra di Imanol dovrà superare, si svolgerà nientemeno che contro i campioni d’Europa e di Liga in carica, il Real Madrid.
Non ci sono venti favorevoli per la Real in quest’avvio di stagione, in cui né i risultati né, soprattutto, il gioco hanno dato supporto fino ad ora.
Ci troviamo in piena fase di analisi di quanto sta accadendo, alla ricerca delle ragioni che possano spiegare la situazione. L’ultima domenica mi è successa una cosa curiosa; stavo lavorando alla seconda giornata delle regate di La Concha, e in due momenti diversi si sono avvicinate due persone molto legate al remo, ma allo stesso tempo tifosi convinti della Real. Entrambi mi hanno fatto un’osservazione molto simile: avrete pazienza con Imanol?
Per ulteriori indizi, uno dei conversatori è del suo paese, l’altro vicinissimo. Mi ha colpito che entrambi abbiano condiviso la stessa preoccupazione, cosa che evidenzia l’inquietudine nelle strade. Entrambi concordavano sull’amplezza del credito di cui gode l’allenatore della Real Sociedad e, nonostante partissero dal presupposto che nessuno è eterno, concludevano che si è guadagnato la fiducia a pieno titolo e merita tutta la fiducia necessaria.
Le condizioni iniziali da cui la squadra prende le mosse non coincidono con quelle delle stagioni passate e, forse, solo forse, dovremmo iniziare ad accettare che quest’anno le cose potrebbero cambiare. Questo non significa che ci stiamo arrendendo alla stagione prima che inizi, ma è semplicemente un avviso per i naviganti.
Gli eventi si succedono a un ritmo così veloce che c’è poco tempo per riflettere; bisogna agire se non si vuole essere travolti dal campionato e dagli avversari. Imanol deve sentirsi ora come se avesse dovuto prendere più decisioni in meno tempo di quante ne abbia mai prese dal momento che ha assunto il comando della squadra principale.
Una di queste decisioni, e non certo minore, sarà trovare un sostituto per l’infortunato Oyarzabal, proclamato ufficialmente dal presidente Aperribay come “l’attaccante principale della squadra”. Bene, Mikel non potrà partecipare, quindi non c’è altra soluzione che guardare indietro e vedere cosa hai per risolvere il problema. Senza dubbio, tutti avrebbero preferito un arrivo più morbido per il nuovo arrivato, il giovane islandese Orri Oskarsson, ma le circostanze comandano e, “senza neanche riscaldarsi”, dovrà scendere in campo contro il Real Madrid, a meno che Imanol non ci sorprenda con una decisione contraria. Oskarsson è arrivato alla Real per tamponare la ferita che la squadra ha sanguinato nella stagione scorsa. E quasi non avrà tempo per adattarsi… perché, ragazzo, esci subito!!!
Un cattivo ospitante
Sembra che la Real si sia trasformata in un cattivo ospite negli ultimi tempi, incapace di esibire quelle virtù che un tempo rendevano lo stadio Anoeta una fortezza quasi invincibile. Il prossimo ospite, il Real Madrid di Mbappé e compagni, rappresenta un’opportunità per invertire la tendenza e ritrovare le vecchie sensazioni.