Dani Vivian, uno dei dieci calciatori dell’Athletic che ha giocato nelle quattro giornate di Liga finora disputate, non ha avuto una preparazione di pre-stagione tradizionale a causa della sua partecipazione alla Eurocopa in Germania con la nazionale spagnola.
Il difensore originario di Gasteiz si è unito al team nel centro di allenamento Lezama il 12 luglio, dopo aver avuto quattro settimane di ferie, quindi non ha ancora trascorso un mese intero sotto la direzione di Valverde.
Oltre a questi quattro impegni con il suo club, Vivian è stato incluso nell’ultima chiamata di Luis de la Fuente.
Sebbene fosse escluso dalla prima partita contro la Serbia e iniziò dalla panchina nella seconda contro la Svizzera, è dovuto entrare in campo abbastanza presto a causa dell’espulsione di Le Normand al 24° minuto. Totale. Vivian, che è entrato al posto di Pedri, ha convinto tutti con la sua abilità calcistica durante questo match giocato in inferiorità numerica e sotto la pioggia contro gli svizzeri.
Le sue statistiche nel quinto impegno come internazionale parlano da sole: 11 sgomberi, 2 tiri bloccati, 2 intercetti, 1 ingresso come ultimo uomo, 100 per cento di duelli vinti, 58 % di passaggi precisi (7/12), 100 % di dribbling realizzati (1/1), un passaggio nel terzo finale e 50 % di passaggi lunghi precisi (2/4), tra gli altri dati. Vivian, che nella semifinale dell’Eurocopa contro la Francia dovette entrare in campo per estinguere un altro incendio sotto forma di infortunio di Navas, finì per convincere molti di coloro che criticavano Luis de la Fuente per averlo incluso nella lista per la Germania, escludendo Cubarsí e anche Sergio Ramos, tra gli altri.
“Più che pensare se uno è titolare o riserva, ciò che dobbiamo portare è il meglio di ciascuno di noi ogni volta che arriva il momento. Si tratta di avere ambizione individualmente e collettivamente”, affermava lo stesso Vivian durante l’ultima raduno con la Spagna. Un’affermazione che estendeva anche all’Athletic stesso.
Un anno da incorniciare
Il 2024 sta rivelando un anno molto speciale per Vivian. Oltre a consolidarsi come uno dei centrali titolari sotto la guida di Valverde, a finire la Liga in posizione europea, a vincere la Coppa, a navigare sul fiume a bordo de La Gabarra e persino a partecipare alla proclamazione del suo compagno Unai Simón come vincitore del premio Zamora, il difensore della squadra rossa e bianca ha fatto il suo esordio come internazionale, diventando persino campione d’Europa. A tutto ciò si aggiunge inoltre il suo rinnovo con il club come leone fino al 30 giugno 2032.
Il difensore centrale di Vitoria, con 107 partite alle spalle in cinque stagioni come leone, sembra sia da molto tempo al comando di De la Fuente, ma non è così. Il suo debutto internazionale è avvenuto il 22 marzo di quest’anno. Vivian è stato il titolare contro la Colombia ed è stato protagonista nella giocata che ha portato al gol della vittoria colombiana. Luis Díaz lo ha superato e ha passato la palla al suo collega Daniel Muñoz che l’ha segnata in rete.
“Mi sono avvicinato a questo debutto con grande entusiasmo. Durante tutta la settimana il mister, lo staff tecnico e i compagni mi hanno dato fiducia. Sono contento per il debutto, non così tanto per il risultato. Ho visto la giocata del gol come tutti gli altri: un’ottima azione individuale che li ha portati a vincere la partita”.
Da allora, nonostante le critiche, il percorso di Vivian a livello internazionale è stato in continuo crescita. Oltre alla partita contro la Colombia, ci sono stati anche un’amichevole contro Andorra, le partite dell’Eurocup contro Georgia e Francia e quella di domenica contro la Svizzera.