L’incontro di oggi ad Anoeta non è un avvenimento da sottovalutare. Non solo perché l’ospite è l’attuale campione della Liga e della Champions con un attacco tanto costoso quanto impressionante. La Real Sociedad sta affrontando un periodo cruciale nel suo percorso unico o ciò che Jokin Aperribay chiama “le prime pagine di un nuovo libro”.
Ha espresso la sua soddisfazione durante la conferenza stampa che l’inizio non sia stato facile “perché i giovani non hanno tutto in discesa fin dall’inizio”, poiché per avere successo “si deve soffrire”. I tifosi e Imanol hanno già sperimentato la sofferenza guardando l’inizio di stagione di una Real Sociedad con prestazioni, idee e livello generale sotto il par, avendo raccolto solo quattro punti su dodici contro avversari inferiore in termini di squadra, budget, allenatore e gli altri fattori da considerare.
Come se non bastasse, la Real Sociedad è ad un solo passo stasera dall’eguagliare la peggiore serie di sconfitte in casa dal loro anno di retrocessione. Di certo, questo non era ciò che Aperribay aveva in mente quando approvò la spesa sostanziosa necessaria per il rinnovamento dello stadio di Anoeta per rimuovere le piste e creare un’atmosfera vincente. Non ha ancora accumulato punti quest’anno dopo le sconfitte contro Rayo e Alavés, ed ha anche perso nella finale contro l’Atlético l’anno scorso. Se dovesse perdere, avrà quattro perdite consecutive, iniziando con quattro punti su quindici e con tre partite consecutive lontano da casa in soli sette giorni all’inizio di una maratona molto impegnativa.
Un doppio slancio morale
Gli appassionati di calcio si aspettano con ansia l’incontro con il Real Madrid, sperando di riuscire a sconfiggerlo per la settima volta in questo secolo. Le vittorie del 2019, con Barrenetxea che segna per la prima volta a 16 anni, quella del 2014, in cui hanno rimontato da 0-2 con un Zurutuza stellare e, soprattutto, quella del 2003, in cui hanno schiacciato il Madrid dei ‘Galácticos’ nella lotta per la Liga, dovrebbero fungere da modello e dare un impulso di morale.
Ovviamente, anche la squadra dovrebbe percepire l’energia del ritorno inaspettato di Oyarzabal al team. “Se è in lista significa che è in forma e disponibile. La sua ripresa e progresso sono stati buoni. Il suo piede fa male, sì, ma è pronto per giocare. Non ho tolto nulla dagli allenamenti. Quando tutti abbiamo visto che veniva portato via in barella, temevamo il peggio, ma le cose sono andate bene. Mikel è un punto di riferimento per me e per la squadra. Non sarà al 100%, ma è pronto per dare il suo contributo”, ha spiegato Imanol ieri.
Imanol ha molti dubbi sulla formazione iniziale. Il reale stato di forma di diversi giocatori è un mistero. Aramburu sembra avere la meglio su Odriozola nonostante non si allenasse e Pacheco sembra aver superato Aguerd nonostante l’assenza di automatismi del marocchino, ma entrambe le posizioni sono incerte. Kubo e Sergio Gómez sembrano sicuri, mentre Sucic, Turrientes e Becker potrebbero competere per due posti. L’attacco dovrebbe essere guidato da Oskarsson, che Anoeta sta aspettando a braccia aperte. Non è escluso un cambiamento di strategia per essere più reattivi.
Il Real Madrid si presenta con una convocazione ridotta a 19 giocatori, di cui 17 appartengono alla squadra principale. Ci sono solo tre centrocampisti veri e propri e gli attaccanti brasiliani sono provati dai recenti impegni in Sud America. Martedì c’è una partita di Champions League e potrebbe essere che Ancelotti decida di riservare qualche grande nome, tuttavia c’è anche l’urgenza di recuperare punti in campionato dopo averne già persi quattro. Ci sarà un confronto tra Zubeldia e Mbappé. Ingredienti non mancano per una partita appassionante. Necessità e talento.
