È ora possibile consultare l’atto in cui l’arbitro Alejandro Quintero González riporta testualmente l’incidente verificatosi alla fine della partita tra l’Espanyol e il Villarreal. L’atto afferma testualmente: “Una volta terminata la partita, mentre ci trovavamo all’ingresso del tunnel degli spogliatoi, qualcuno ha lanciato un bicchiere di plastica di medie dimensioni riempito di liquido contro di me, colpendomi fortemente al petto.
Questo oggetto è stato lanciato da un tifoso che indossava la maglia della squadra di casa, da sopra il tunnel. A tal proposito, ho richiesto l’identificazione dell’individuo da parte delle forze dell’ordine, che mi hanno confermato la sua identità come riportato dal coordinatore della sicurezza.
Una volta nello spogliatoio, sono stato esaminato dal personale medico del club locale, che ha valutato che non ci fossero lesioni evidenti”.
Ora vedremo quali sanzioni stabilirà il Comitato Disciplinare in base all’articolo 15 del Codice Disciplinare della RFEF relativo alla “Responsabilità dei club”. Il primo punto afferma che “Se in occasione di una partita si verificano disordini, violenze o danni materiali o personali, invasione del campo, manifestazioni di simboli o insulti violenti, razzisti, xenofobi o intolleranti, o se il normale svolgimento della partita è gravemente disturbato, il club organizzatore sarà ritenuto responsabile, a meno che non dimostri di aver adempiuto diligentemente ai suoi doveri e adottato le misure preventive richieste dalla legge sportiva per prevenire tali fatti o mitigarne la gravità. L’organizzatore sarà anche responsabile se questi fatti si verificano a causa di un malfunzionamento dei servizi di sicurezza attribuibili al club stesso”.
Nel secondo punto, viene indicato che per stabilire la gravità degli eventi si considerano le circostanze concomitanti, ad esempio se vi sono state o meno lesioni; la percezione di un rischio noto di potenziale origine, a meno che siano state prese misure preventive da parte dell’organizzatore/a; l’incidenza degli incidenti sul normale svolgimento del gioco; la presenza o l’assenza di precedenti; il numero maggiore o minore di persone coinvolte; e, in generale, tutti gli altri aspetti che l’organo disciplinare ritiene rilevanti. Inoltre, vengono definiti come fattori significativi per determinare la gravità, l’atteggiamento passivo o negligente del club organizzatore o la sua mancanza di prontezza nel riconoscere e consegnare alle autorità competenti i protagonisti degli incidenti. In conclusione, si considera il grado di conformità con gli obblighi legali e regolamentari che spettano all’organizzatore in termini di prevenzione della violenza negli impianti sportivi. Nel caso in cui siano stati aggrediti alcuni arbitri, e che vi sia quindi necessità di assistenza medica, la persona offesa deve fornire un appropriato rapporto medico.
Pertanto, ci troviamo di fronte ad un episodio grave o molto grave, che fortunatamente non ha avuto conseguenze lesive per l’arbitro. Se viene considerato molto grave, la multa potrebbe essere compresa tra 18.000 e 90.000 euro, oltre alla chiusura totale dello stadio.
Se invece viene considerato grave, comporterà una multa fino a 6.000 euro e la chiusura parziale delle strutture sportive per una partita, con la minaccia di chiusura totale delle strutture in caso di recidiva. L’azione del club nell’identificare l’aggressore potrebbe essere un fattore determinante a questo proposito.
Non sembra probabile che sia classificato come infrazione minore, nel qual caso sarebbe soggetto a una multa fino a 600 euro. Questo venerdì potrebbe già essere nota la decisione dell’organo disciplinare.