Da amato a odiato, la storia di Courtois con l’Atlético in otto episodi

Gli eventi che hanno avuto luogo nel derby dello scorso fine settimana presso il Metropolitano, tra i tifosi più estremisti dell’Atlético de Madrid e Thibaut Courtois, rappresentano l’ultima volta in una storia che è iniziata con un impetuoso amore e che ora culmina in un rabbioso odio reciproco.

Courtois, il portiere belga, è attualmente considerato ‘nemico pubblico numero 1’ da buona parte della tifoseria dell’Atlético. Ciò è piuttosto strano, perché un tempo era un idolo indiscusso per i tifosi del Vicente Calderón. Tuttavia, gli avvenimenti recenti hanno portato ad un divario incolmabile tra il portiere belga e molti degli appassionati dell’Atlético de Madrid.

Ma cosa è successo durante questo periodo?

UNO SCONOSCIUTO ALL’ATTO DELLA FIRMA

Entriamo nei dettagli. Thibaut Courtois è giunto all’Atlético de Madrid nella stagione 11-12, praticamente allo stesso tempo dell’arrivo di Diego Pablo Simeone pochi mesi dopo. Aveva solo 19 anni, era praticamente ignoto quando la squadra rosso-bianca lo prese. Non ha fatto in tempo ad arrivare poiché firmó per il Chelsea, ma l’Atlético riuscì a prenderlo in prestito. Ed è diventato il portiere durante i primi successi dell'”Era Simeone”. Il suo passaggio alla squadra rosso-bianca è stato segnato da una Europa League, una Supercoppa europea, una Coppa del Re e una Liga prima di tornare al Chelsea, nonostante l’Atlético abbia lottato strenuamente per farlo rimanere. Durante i due anni passati alla squadra, Courtois ha conquistato i tifosi, in particolar modo i più giovani. La sua maglia è stata una delle più vendute nei negozi ufficiali dell’Atlético.

“SALTA, SALTA, PICCOLO CANGURO!”

Durante la sua tenera infanzia, anche se Atlético Madrid era il suo fidanzato, aveva sempre detto che il suo idolo infantile era Casillas. Ancora, divenne un flagello per i fan del Real Madrid durante le celebrazioni, come quella del 2013 quando vinsero la Coppa del Re contro il Real Madrid all’Stadio Santiago Bernabéu. Durante una visita alla Comunità di Madrid, il portiere afferrò il microfono per dedicare alcune parole al Real Madrid, un canto difficilmente dimenticabile che diceva “salta, salta, salta piccolo canguro, e dai ai madridisti quello che si meritano”.

“COURTOIS, ‘UNO DI NOI’”

Durante il suo periodo al Chelsea, Courtois continuò ad essere considerato ‘uno di noi’, come si dice in Italia. Malgrado avesse lasciato il club, i tifosi continuavano a venerarlo, lo vedevano come un altro rojiblanco, e erano grati per gli anni passati con la squadra. All’inizio della stagione 17/18, l’Atlético accoglieva il Chelsea allo Stadio Metropolitano, in Champions League. E in quella partita, l’unione con i tifosi fu totale. Applausi, riconoscimenti, e il belga ricambiò i complimenti ai tifosi dell’Atlético. Venne organizzato un piccolo tributo al portiere da parte dell’Atlético, che orgogliosamente si fece fotografare con la sua targa commemorativa dei giocatori secolari fuori dallo stadio.

IL SUO TRASFERIMENTO AL REAL MADRID

Il cambio d’attitudine in questo rapporto avvenne quando Courtois si trasferì al Real Madrid nella stagione 18/19. I tifosi dell’Atlético non riuscirono ad accettare questa situazione di buon grado. Il loro primo scontro fu nella Supercoppa Europea, dove la squadra di Simeone dominò il Real Madrid e si prese il titolo, con un Courtois tra il pubblico.

IL PRIMO DERBY AL METROPOLITANO

Durante il suo primo derby del Metropolitano come portiere del Real Madrid, Courtois ha innescato quello che potrebbe essere considerato l’inizio della fine. Prima della partita, la sua targa era stata ricoperta di immondizia e sporcizia da tifosi insoddisfatti dell’Atletico. E durante la partita, sono state lanciate ratto di peluche e striscioni con la scritta ‘Thibu, rata’, accompagnati da insulti e canti – un segno chiaro che il rapporto era ormai irrimediabilmente compromesso.

LE RISPOSTE DI COURTOIS

In risposta a questi maltrattamenti, il belga ha risposto con commenti che hanno particolarmente urtato i fan dell’Atletico Madrid. Ad esempio, prima del campionato della Champions del 2022, Courtois ha dichiarato che in quell’occasione si trovava “dal lato giusto della storia”, un commento che è stato interpretato come un disprezzo verso i suoi ex tifosi. Questo ha soltanto alimentato il risentimento verso di lui, un rancore che è diventato ancor più intenso. Il portiere sembrava dimentico del fatto che un tempo era lui stesso il portiere dell’Atletico, che ha perso la finale di Lisbona contro il Real Madrid in Champions League, e di quanto questa sconfitta fosse stata dolorosa per i tifosi dell’Atletico. Non ha mai chiesto scusa per la sua insensibilità, una mancanza che lo ha condannato alla rabbia dei tifosi dell’Atletico.

LA TARGA VIENE RIMOSSA

I tifosi dell’Atletico Madrid hanno preso la legge nelle loro mani, strappando la targa del portiere belga nell’arena del Metropolitano. Le sue dichiarazioni e gesti, i suoi confronti con il pubblico durante le partite derby (spesso una risposta ai canti e alle provocazioni dei tifosi più estremi contro di lui), hanno spinto la Commissione Sociale dell’Atletico (un’organizzazione composta da Unione dei Club, senatori, Sezione Giovanile, ecc.) a chiedere la rimozione della targa del portiere belga, per aver violato i valori del club e aver detratto il nome dell’Atletico in varie occasioni con le sue azioni e parole.

LA NOTTE DEI LIGHTER

E così si è arrivati all’ultimo derby, seguito dagli enunciati di Courtois stesso, dicendo che essere stato bersagliato da topi di peluche, chiamato “topo” e altre cose, era troppo e che i tifosi dell’Atletico avevano oltrepassato il limite. Nello scambio di insulti, canti e gesti tra i tifosi estremi e il belga (che avvenivano da entrambe le parti, prima il pubblico ha cantato ‘muori’, poi il portiere ha fatto gesti dopo l’1-0, per finire con vari oggetti lanciati che hanno sospeso la partita), si è arrivati a questo ultimo episodio di un divorzio in otto parti.

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