Sabato di incontri a Cornellà-El Prat. Presenti Antonio Raíllo, capitano del Mallorca e ex giocatore del RCD Espanyol; Manu Morlanes, atleta perico nella stagione 2021-22; e, in particolare, Sergi Darder, una figura simbolo che ha visto la sua reputazione mutare da eroe a controverso dopo il suo trasferimento nell’estate del 2023.
Dall’affermazione “per andarmene dall’Espanyol devono uccidermi”, pronunciata dopo aver esteso il contratto fino al 2026, al “sognavo di giocare qui da bambino”, ora che è tornato al suo Mallorca. In mezzo, la caduta di un idolo che ha indossato per 245 volte la maglia bianco-blu.
“Non posso negare che volevo andarmene e ho spinto per la mia partenza. Non in modo drammatico, come minacciare di non allenarmi, ma semplicemente parlando con l’allenatore e dicendo: ‘Non voglio restare qui’. Non è che non lo voglia, ma non posso continuare qui”, ha dichiarato Darder in un’intervista a ‘Relevo’. “Desideravo andarmene e ho forzato la mia uscita.” Il talentuoso di Artà, di 30 anni, è consapevole che il suo ritorno potrebbe non essere accolto calorosamente dai tifosi. “Ho già giocato a Málaga, circondato da un’intera curva che mi ha insultato. Non credo saranno tutti contro di me, ma sarà una giornata molto speciale e spero di poter partecipare, nonostante le emozioni contrastanti. So che ci saranno molti fischi”, ha aggiunto Darder, mostrando gratitudine verso il club che lo ha formato. “Resterò sempre legato all’Espanyol, per me è un club che mi ha dato tanto. Continuerò a essere perico così come sono un sostenitore del Mallorca, un legame che non ho mai perso. Certo, mi sarebbe piaciuto andarmene in modo migliore e penso di aver fatto abbastanza per meritarlo.”
È probabile che abbia commesso degli errori, e per questo forse mi sto criticando più di quanto sarebbe giusto”, ha concluso il centrocampista, che ha giocato da titolare in sei delle otto partite finora disputate.