Non frequento il San Mamés quanto vorrei. Non sono tesserata e, per questo motivo, posso assistere alle partite dell’Athletic solo quando un amico o un familiare mi presta il suo abbonamento, una situazione che, come è ovvio, accade raramente. Tuttavia, in queste poche occasioni ho notato una cosa: solo il settore dedicato al tifo si fa sentire.
Dopo una bella azione, una decisione controversa dell’arbitro e, naturalmente, i gol; gli applausi e le ovazioni si propagano in tutto lo stadio, ma è quel determinato gruppo a dominare il canto.
Forse non ho la posizione per esprimere giudizi, considerando che vedo poche partite a La Catedral, ma rimango sorpresa da questa dinamica, visto che quella dell’Athletic è sempre stata una delle tifoserie più appassionate e leali verso la propria squadra.
E questo rimane vero, non c’è dubbio, ma potrebbe esserlo ancor di più. Sebbene la creazione di questo settore di tifo sia stata una scelta azzeccata per l’atmosfera che crea e per il supporto che fornisce al team, credo che abbia anche portato a una certa indifferenza da parte del resto dello stadio, come se ci fosse meno senso di responsabilità.
Le giornate in cui i canti e le urla riempivano ogni angolo del campo appartengono ormai al passato. Mai dire mai, e adesso i tifosi dell’Athletic hanno un’occasione preziosa per far rivivere quelle magiche serate europee, unendo nuovamente tutto lo stadio e dimostrando, ancora una volta, perché siamo considerati la migliore tifoseria al mondo.
Sebbene stia scrivendo queste righe senza essere informata su quanto accaduto ieri a San Mamés, sono certa che l’atmosfera sarà eccezionale. I tifosi si faranno sentire ancora una volta, anche se nutro dubbi sul fatto che La Catedral sia completamente piena (spero di sbagliarmi) a causa dei costi dei biglietti. Mentre i membri del club hanno avuto la possibilità di prendere un abbonamento e chi non è in possesso di un biglietto ha un costo di 30 euro, i non soci dovranno spendere almeno 60-70 euro. Una cifra che non è alla portata di tutti e che fa riflettere se il calcio sia davvero per e dei tifosi.