Un attacco che, se riuscirà a mantenersi unito per qualche stagione, potrebbe entrare nei libri di storia dell’Ibaigane. Inoltre, ha un nome mnemonico che facilita il suo riconoscimento a livello globale; in un contesto commerciale dove tutto può essere venduto, è fondamentale avere un appellativo che si possa facilmente ricordare.
Qui hanno davvero colto nel segno. È impossibile non restare colpiti: ¡Gwow! Il nome è perfetto. Deriva dalle iniziali di Guruzeta, Williams Junior, Oihan Sancet e Williams Senior. Le loro performance, rapide e dinamiche, meritano di essere celebrate con entusiasmo. Ideale per uno striscione, da urlare sugli spalti come un canto natalizio: ¡Gwow, gwow, gwow…! È facile immaginare la scena.
Un grande successo. Da La Quinta del Buitre ai Busby Babes del Manchester United, fino ai Cinque Magnifici del Zaragoza, questi nomi hanno lasciato il segno nella storia del calcio. Oggi, in un’epoca caratterizzata da rapidità e immediata disponibilità di informazioni, i nomi evocativi del passato sono stati rimpiazzati da acronimi più snelli, perfetti per entrare nei titoli delle notizie. Penso alla famosa infezione MGC o Mágica, del Napoli, con Maradona, Giordano e Careca, che ha avviato la tradizione di chiamare tridente l’attacco. E come non citare la MSN del Barcellona, con Messi, Suárez e Neymar? Ora, la situazione è simile a San Mamés e bisogna metterla in risalto. Non dico altro: ¡Gwow! Negli anni tra il 1929 e il 1934, Lafuente, Iraragorri, Bata, Chirri e Gorostiza hanno conquistato undici titoli; ma, sfortunatamente, il loro nome d’arte non era così impattante, e il loro percorso trionfale si è interrotto. Successivamente, Iriondo, Venancio, Zarra, Panizo e Gainza hanno fatto la storia, vincendo un campionato e cinque coppe negli anni cinquanta, ma il mercato non era ancora globale.
Non ho nulla da ridire sui Dani, Sarabia e Argote degli anni ottanta. Questi avrebbero certamente potuto essere gli attaccanti letali dell’area. Hanno vinto due campionati e una coppa, e si segnava a ripetizione. Sarà interessante vedere fin dove possono arrivare i Gwow, è davvero una sfida.