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La Segreteria di Stato per la Sicurezza avvierà un’indagine sul club Atletico

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L’attuazione della sanzione suggerita per l’Atlético de Madrid, che prevede il divieto totale d’accesso al suo stadio per due settimane e una multa di 65.000 euro, sarà subordinata all’apertura di un’indagine da parte della Segreteria di Stato per la Sicurezza, nell’ambito del Ministero dell’Interno.

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La proposta dell’Antiviolenza verrà ora inviata a questo ente per avviare il procedimento, dando così al club la possibilità di presentare eventuali osservazioni ritenute necessarie. Una volta ricevute e valutate le contestazioni, sarà la Segreteria di Stato a emettere un provvedimento, che potrà essere impugnato dal club attraverso le vie amministrative. Secondo la Legge 19/2007, datata 11 luglio, che riguarda la violenza, il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza nello sport, viene stabilito (articolo 28.2) che in caso di giurisdizione che spetti all’Amministrazione Generale dello Stato, le sanzioni saranno applicate sulla base dell’importo da organi come la Delegazione del Governo, la Segreteria di Stato per la Sicurezza, il Ministero dell’Interno o il Consiglio dei Ministri. La Delegazione del Governo avrà competenza per le sanzioni tra 150 euro e 60.000 euro; la Segreteria di Stato per quelle comprese tra 60.000,01 euro e 180.000 euro, come nel caso dell’Atlético de Madrid. Il Ministero dell’Interno interverrà per sanzioni da 180.000,01 euro fino a 360.000 euro, mentre il Consiglio dei Ministri si occuperà di importi superiori a 360.000,01 euro. Nella giornata di martedì, Antiviolenza ha deciso all’unanimità di raccomandare una chiusura totale dello stadio per due settimane e una multa di 65.000 euro al club, considerando la gravità degli atti, le violazioni registrate e i precedenti.

La Commissione ha incluso nella sua relazione i comportamenti di un gruppo violento di tifosi situati nel settore sud dello stadio, i quali avevano già commesso infrazioni secondo la Legge 19/2007, un dato noto e comunicato al club. Nella sua decisione, si specifica che “le azioni rientrano nelle violazioni legate alle gravi carenze nel controllo degli accessi e nella permanenza degli spettatori, nonché nel sostegno e nella promozione del gruppo radicale e/o violento menzionato in precedenza”. Il derby tra Atletico e Real Madrid (1-1), giocato il 29 settembre, è stato interrotto al minuto 69 per 17 minuti, a causa del lancio sul campo di tre accendini e una bottiglia d’acqua nella zona in cui si trovava il portiere del Real Madrid, il belga Thibaut Courtois, ex giocatore dell’Atletico, dopo la sua celebrazione in seguito al gol del suo team che aveva portato lo score a 0-1. Il verbale dell’arbitro Mateo Busquets Ferrer ha documentato che, dopo il gol del Real Madrid al minuto 64, sono stati lanciati diversi oggetti — tre accendini e una bottiglia d’acqua — senza colpire il portiere. Per questo motivo, è stato attivato il protocollo per comunicare via megafono di interrompere i lanci. Di fronte alla ripetizione dell’episodio, l’avviso è stato ripetuto al minuto 65 e, due minuti dopo, “in seguito al continuo lancio di oggetti”, si è proceduto alla sospensione temporanea della partita, ordinando il rientro delle squadre negli spogliatoi. In precedenza, il capitano dell’Atletico, Koke Resurrección, è stato il primo a chiedere di fermare il lancio di oggetti, seguito poi da José María Giménez e dall’allenatore Diego Simeone. Il giorno successivo, Antiviolenza ha condannato l’accaduto e ha già annunciato l’intenzione di adottare severe sanzioni per chiarire le responsabilità.

All’inizio di questa stagione, il 17 settembre scorso, è stata avanzata una proposta di sanzione severa di 60.001 euro e un divieto di accesso alle strutture sportive per un periodo biennale. Questo provvedimento riguarda un tifoso identificato come responsabile della diffusione ripetuta di insulti razzisti e contenuti simili nei confronti del calciatore del Real Madrid, Vinicius Jr, tramite il suo profilo sulla piattaforma X. Inoltre, si è deciso di inoltrare la questione alla Procura per verificare se si tratti di un reato d’odio.

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