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Rummenigge attribuisce ai calciatori la responsabilità per l’eccessivo affollamento del calendario sportivo

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Karl-Heinz Rummenigge, ex calciatore e attuale membro del consiglio di supervisione del Bayern Monaco, ha espresso preoccupazione riguardo all’aumento delle partite nel calendario calcistico. In un’intervista con la rivista ‘Kicker’, Rummenigge ha dichiarato che questa tendenza è influenzata dalla richiesta dei giocatori di stipendi più elevati.

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Secondo lui, tale pressione costringe i club a cercare maggiori entrate, che derivano proprio dall’aumento del numero di incontri.

L’ex attaccante ha avvertito che i calciatori e i loro agenti sono caduti in questa “trappola”. Ha suggerito che sarebbe necessario un incontro tra tutte le parti coinvolte, per discutere in modo razionale i meccanismi necessari per instaurare una gestione più seria nel settore. Proseguendo, ha mostrato il suo supporto per il nuovo formato del Mondiale per club, previsto per il prossimo anno, affermando che sarà un torneo coinvolgente e di grande qualità, tenuto conto che si svolge ogni quattro anni.

Rummenigge ha anche sottolineato di essere “molto soddisfatto” dell’inizio di stagione sotto la guida del nuovo allenatore belga, Vincent Kompany. Ha affermato che con il suo arrivo la squadra ha riconquistato un clima di positività e divertimento. Ha rammentato i tempi gloriosi di allenatori come Jupp Heynckes e Pep Guardiola, esprimendo un forte apprezzamento per lo stile di gioco che si sta sviluppando.

“Il nostro gioco non è solo tornato ad essere accattivante, ma si avverte anche la gioia degli spettatori nel nostro stadio e dei calciatori”, ha dichiarato l’ex giocatore. Ha sottolineato come “si tratti di un effetto doppio, assente nella scorsa stagione”, facendo riferimento all’era dell’ex tecnico e attuale selezionatore inglese Thomas Tuchel, e ha aggiunto che “questo rappresenta il grande successo di Kompany, capace di convincere i suoi atleti con il suo stile di gioco”.

Interrogato su come sia avvenuta l’assunzione del belga, Rummenigge ha messo in evidenza i colloqui avuti con Pep Guardiola, allenatore del Manchester City e precedentemente del Bayern e di Kompany al club britannico, durante i quali lo ha raccomandato. “Max Eberl – il direttore sportivo – mi aveva chiesto di contattarlo, poiché sono molto amico di Pep. Gli ho chiesto un parere sincero e diretto. Abbiamo poi parlato al telefono per quasi due ore. In sintesi, la conclusione fu che era certo al cento per cento che Vincent Kompany fosse il tecnico ideale per il Bayern”, ha spiegato.

L’ex vincitore del Pallone d’Oro ha evidenziato come “i numerosi rifiuti” da parte degli allenatori sondati dopo l’uscita di Tuchel, “che purtroppo Max Eberl ha dovuto accettare”, abbiano portato, secondo Rummenigge, alla scelta finale dell’allenatore che “proprio” rispondeva alle necessità del club. “Ci sono due elementi fondamentali: la squadra si diverte con il suo modo di giocare e anche i tifosi. Il calcio deve essere divertente. Ed è proprio per questo che i bambini giocano a calcio in strada. E questo si può vedere nel nostro team. A volte il destino gioca a nostro favore”.

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