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La violenza e l’odio prosperano liberamente

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Il calcio sta attraversando un periodo turbolento per quanto riguarda questioni extra-sportive. Solo questa settimana, si è appreso che Elijah Gift, giocatore del Basconia, è stato vittima di un episodio di razzismo dopo una partita della nazionale spagnola under-19 contro la Romania.

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Mentre i calciatori si stavano recando negli spogliatoi, un atleta della squadra avversaria ha rivolto a Gift un insulto razziale. Questo episodio si aggiunge a una lunga lista di casi di razzismo verificatisi nell’ultimo anno, in coincidenza con la sanzione ricevuta dal club rojiblanco per fatti accaduti il 26 settembre allo stadio Olimpico di Roma, dove un gruppo di persone ha lanciato petardi contro il settore avversario. Situazioni del genere stanno diventando sempre più comuni e continuano a macchiare l’immagine del calcio. Sembra che la violenza e l’odio abbiano trovato posto negli stadi, diventando protagonisti di eventi che, in realtà, non dovrebbero nemmeno essere presenti. Il calcio dovrebbe appartenere ai veri tifosi, ma ci sono quelli che si dichiarano tali e il cui scopo sembra essere solo quello di creare disordini, senza tener conto di chi scende in campo. Ci si chiede cosa facessero cinque individui dei Ultramarine del Girondins di Bordeaux a una partita tra Roma e Athletic; è probabile che non siano andati lì semplicemente per apprezzare il gioco, considerato che sono coinvolti in episodi di violenza. Il calcio deve essere per coloro che vanno allo stadio per supportare e tifare la propria squadra in modo rispettoso. Purtroppo, diversi gruppi si trovano nello stesso ambiente e, alla fine, sono i veri appassionati a subire le conseguenze.

È fondamentale affrontare questo problema alla radice, e per riuscirvi, tutti i soggetti coinvolti nel calcio devono agire con determinazione e mettere in atto misure rigorose ed efficaci. In questo contesto, sia l’Athletic che i suoi calciatori si sono comportati in modo deciso e appropriato rispetto agli eventi recenti. Tuttavia, si tratta di una questione che riguarda l’intero panorama calcistico, e sarebbe opportuno che tutti collaborassero per risolverla. Dobbiamo dire basta alla violenza nel nostro calcio.

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