Cinque mesi e due giorni dopo, José Luis Gayà è tornato a calcare il terreno di gioco di Mestalla, lo stesso dove, il 19 maggio, si era infortunato al quadricipite sinistro durante la partita contro il Girona, che gli ha precluso la possibilità di partecipare all’Eurocopa.
Durante i 24 minuti in campo, ha riacquistato il suo ruolo da protagonista, un momento significativo per lui e per il suo Valencia, che ha sofferto la sua assenza. La squadra, priva di riferimenti, ha faticato in avvio di Liga, trovandosi nelle zone basse della classifica.
I risultati senza il capitano di Pedreguer parlano chiaro: una vittoria, quattro pareggi e sei sconfitte, dimostrando quanto sia cruciale la sua presenza, specialmente in fase offensiva. Per Gayà, perdere l’Eurocopa è stato un duro colpo. Adesso, il suo ritorno è visto come essenziale affinché il Valencia possa rilanciarsi in Liga, dopo un avvio difficile che lo ha visto in zona retrocessione per sette delle nove partite. La scelta di Baraja di schierarlo subito in una partita vitale contro Las Palmas testimonia l’urgenza della situazione. Tuttavia, il giocatore ha ribadito che il rientro avverrà gradualmente: “Non gioco da marzo. Procederò con cautela, con passi decisi. Questi mesi di assenza sono stati complessi, ma ho cercato di affrontarli nel migliore dei modi per tornare in forma”, ha dichiarato la scorsa settimana in un’intervista con il club. “Non avevo mai sperimentato un infortunio così prolungato e questi momenti lontano dal campo mi hanno fatto apprezzare di più ogni singolo aspetto del gioco”.
La situazione di voler partecipare e allo stesso tempo non riuscirci provoca grande frustrazione nel calciatore. Tuttavia, Gayà, uno dei pilastri del club negli ultimi dieci anni, ha affermato di non essersi lasciato sopraffare e di affrontare le cose giorno per giorno.