Il grande incontro del calcio spagnolo risplende nuovamente con il ritorno della migliore versione del Barcellona, frutto della strategia di Hansi Flick. Il tecnico affronta la sfida più difficile contro il Real Madrid, campione in carica e padrone delle ultime edizioni del torneo.
Dopo aver recuperato la propria essenza in Champions League, il Madrid mira a superare il suo storico rivale nella classifica della Liga.
Questo sarà il primo confronto tra Carlo Ancelotti e Hansi Flick sulla panchina delle due squadre, in una partita che cattura l’attenzione di tutti e riporta alla luce l’importanza di questo classico.
La sfida si svolgerà senza i portieri titolari, Thibaut Courtois e Ter Stegen, già noti per le loro parate decisive in momenti critici.
Al centro dell’attenzione c’è anche il duello tra Vinícius e Raphinha, mentre Kylian Mbappé si prepara a vivere il suo primo clamoroso classico. Jude Bellingham, protagonista con tre gol nei precedenti incontri tra le due squadre, desidera brillare ancora; così come Lamine Yamal, che cerca il suo esordio vittorioso al Bernabéu.
Le motivazioni sono numerose, promettendo un grande spettacolo calcistico nella Liga. Il Real Madrid ha l’opportunità di eguagliare il record storico del Barcellona, che conta 43 partite senza sconfitte in campionato. Questo ciclo è partito dopo l’unica battuta d’arresto della scorsa stagione, avvenuta all’Metropolitano in un derby perso negli ultimi secondi, e ora il Madrid si trova a tre punti dal Barcellona in classifica.
Non si tratta solo di record: se il Real dovesse vincere, eguaglierebbe anche il suo miglior rendimento consecutivo in un classico, arrivando a cinque vittorie. In palio c’è quindi un affascinante confronto strategico.
Con Ancelotti a seguitare con interesse la situazione, Flick si trova di fronte a una sfida ambiziosa, mantenendo una linea difensiva avanzata nonostante i rischi legati agli attaccanti rapidi come Vinícius e Mbappé. Nel contempo, si impegna a ristabilire una solida difesa, compromessa durante la partita contro il Borussia Dortmund, un incontro che intende trasformare in un momento decisivo. Il punteggio di 0-2 all’intervallo aveva complicato le cose nella “Champions”, scatenando la reazione tanto attesa dai tifosi del Real Madrid, che hanno ritrovato la squadra capace di non arrendersi mai, in grado di risolvere qualsiasi situazione avversa grazie alla propria storia e alla propria determinazione. Le cinque reti realizzate in mezz’ora, insieme al triplete di Vinícius a pochi giorni dalla sua prima assegnazione del Pallone d’Oro, così come il cambiamento di atteggiamento e la tenacia dimostrata, sono elementi che Ancelotti e il suo gruppo intendono replicare nel prossimo classico. La strategia verrà adattata, con un ritorno al 4-4-2 dovuto all’infortunio muscolare di Rodrygo. Questa scelta mira a rinforzare il centrocampo, dove le possibilità di Luka Modric di rimanere titolare diminuiscono, mentre emerge la potenza fisica della coppia francese Aurélien Tchouaméni ed Eduardo Camavinga, un antidoto efficace per contrastare il gioco del Barcellona. Ancelotti ripone fiducia in Andriy Lunin, che subentra a Courtois e ha dimostrato di essere decisivo con parate fondamentali nelle ultime vittorie. Inoltre, si prevede un supporto strategico per Lucas Vázquez, nel ruolo di terzino destro, che affronta un compito difficile senza la guida di Dani Carvajal, cercando di arginare l’ottimo stato di forma di Raphinha. Dall’altra parte, il Barcellona, dopo la schiacciante vittoria contro il Bayern Monaco (4-1) nella Champions League, punta a riaffermarsi tra le grandi, mirando a una prestigiosa vittoria nel primo classico sotto la guida di Flick.
Attualmente in testa alla Liga, la squadra procede spedita e mira a riconquistare fiducia sfidando l’ambiente del Bernabéu, volendo allontanarsi ulteriormente nella corsa al titolo. L’allenatore tedesco, che una settimana fa ha uguagliato il record di sette vittorie consecutive nelle prime sette giornate, aspira a replicare l’impresa di Gerardo ‘Tata’ Martino, l’unico tecnico del Barcellona a trionfare nel suo primo clásico negli ultimi undici anni. Dallo storico match del 26 ottobre 2013, quando il Barcellona sconfisse il Real Madrid per 2-1 con Carlo Ancelotti alla sua prima esperienza in questi incontri, vari allenatori come Luis Enrique, Ernesto Valverde, Quique Setién, Ronald Koeman e Xavi Hernandez hanno provato senza fortuna. Hansi Flick ha motivi per credere di poter finalmente invertire questa rotta negativa. La squadra opera come un ingranaggio ben oliato, con un pressing efficace e una difesa alta che mette in fuorigioco le avanzate avversarie. Inoltre, dispone del trio offensivo più temibile d’Europa. Infatti, Lewandowski, Raphinha e Lamine Yamal hanno segnato 29 dei 43 gol realizzati dal Barcellona in queste prime 13 partite ufficiali della stagione. Anche se mancano giocatori chiave come il portiere Marc-André ter Stegen, con Iñaki Peña pronto a sostituirlo, e i difensori Ronald Araujo, Andreas Christensen ed Eric García, quest’ultimo adattato come centrale, Flick ha recentemente riavuto a disposizione Fermín, De Jong e Gavi a centrocampo.
È possibile che l’allenatore tedesco opti per schierare lo stesso undici visto al Bayern durante la partita al Bernabéu. Giocatori come Cubarsí a comandare la difesa, Casadó, Pedri e Fermín a centrocampo, insieme a Raphinha, che ha realizzato un fantastico hat-trick, hanno avuto un’ottima prestazione.