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San Mamés intensifica il suo impegno

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San Mamés rappresenta una vera e propria garanzia, soprattutto nel contesto europeo. C’era una grande aspettativa di rivedere il team confrontarsi in competizioni continentali, un entusiasmo ben percepibile tra i tifosi. Il supporto dei sostenitori del club aumenta notevolmente durante le partite europee rispetto a quelle di campionato.

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È successo nella partita contro l’AZ Alkmaar, il primo impegno di questo genere dopo più di sei anni, e si è ripetuto nell’incontro di ieri sera contro il Slavia di Praga. Il tifo nella gradinata ha spinto i calciatori, come accade di solito. I giocatori lo hanno apprezzato, specialmente in un match dove i cechi hanno preso l’iniziativa. Il team guidato da Trpisovsky ha iniziato dominando. In quel frangente, anche il pubblico ha fatto la sua parte, fischiando gli avversari. Agirrezabala ha dovuto compiere un intervento decisivo su un tiro di Michez all’inizio, mentre poco dopo Chytil ha tentato un colpo di testa innocuo all’interno dell’area piccola. Valverde osservava con attenzione il suo taccuino, insoddisfatto di quanto stava osservando. Ha sfruttato il ‘tempo morto’ per discutere con Berenguer e Nico Williams, soprattutto dopo che Vivian aveva necessitato di assistenza per un colpo alla testa. Le parole dell’allenatore hanno risvegliato l’attenzione del più giovane dei fratelli. L’Athletic ha cominciato a farsi pericoloso per la prima volta grazie a un’azione dell’esterno, prima di un episodio di rigore su Iñaki Williams, inizialmente confermato ma poi annullato per un fallo precedente di Guruzeta. Il più giovane dei due fratelli era già pronto per calciare mentre l’arbitro danese Morten Krogh si recava a controllare l’azione al monitor. Questo è stato solo un anticipo di ciò che sarebbe accaduto dopo. Il numero 10 ha superato il suo marcatore al limite dell’area, e il suo tiro di sinistro si è infilato in rete dopo aver colpito Zima. San Mamés, con 47.766 spettatori (1.438 in più rispetto alla gara con l’AZ), è esploso di gioia. I tifosi cechi applaudivano timidamente i loro, ma il rumore dei loro applausi era quasi inudibile.

I suoni provenienti dalla tribuna di tifo annullavano ogni altro rumore. La giornata si svolse in un’atmosfera serena, senza alcun problema. I sostenitori dello Slavia di Praga si erano dati appuntamento alle cinque e mezza nel punto di ritrovo di Piazza San Pietro a Deusto. Già a quell’ora, un buon numero di tifosi era presente, in attesa delle direttive da parte degli organizzatori. La partenza per San Mamés era inizialmente prevista per le sei, ma avvenne effettivamente alle 18.15. Tre furgoni della polizia basca aprivano il corteo, che comprendeva circa 1.000 tifosi, tutti vestiti di nero. Il gruppo si diresse lungo la strada Rafaela Ibarra, passando per Ribera di Botica Vieja, dove si fermarono per intonare canti a favore della loro squadra. Successivamente, attraversarono il Ponte Euskalduna, sempre scortati dalla Ertzaintza. Durante il tragitto, si presero una pausa per incitare i loro beniamini. Proseguendo su Sabino Arana, raggiunsero Luis Briñas e arrivarono a San Mamés alle 18.55. Fu allora che entrarono nello stadio, dopo aver superato i controlli di sicurezza per evitare l’ingresso di oggetti pericolosi. Da quel momento, il clima del match fu dominato dai sostenitori locali, che erano molto motivati nel sostenere la loro squadra, apprezzata dal pubblico desideroso di successi in Europa.

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