Lunedì, l’Atlético de Madrid ha partecipato alla riunione della Commissione Antiviolenza, convocata dal Consiglio Superiore dello Sport, su richiesta del club stesso. La dirigenza, rappresentata dal CEO Miguel Ángel Gil e dal Direttore Generale delle Operazioni Óscar Mayo, ha ottenuto il permesso di presenziare a questo incontro.
Durante la discussione, si è affrontato il tema degli episodi avvenuti allo Santiago Bernabéu durante il match tra Real Madrid e Barcellona, dove si sono verificati insulti razzisti contro i giocatori del Barça e il lancio di oggetti dopo un gol di Lewandowski.
Si è anche avuto modo di rivedere gli eventi del derby al Metropolitano accaduti un mese fa.
Gil Marín ha ribadito l’impegno attivo dell’Atlético per allontanare i violenti dallo stadio, evidenziando la volontà di collaborare con le autorità al fine di garantire un ambiente sicuro, un principio sempre sostenuto dal club. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per le difficoltà nel poter espellere i tifosi identificati, dato che l’Atlético ha già escluso sei membri in modo permanente ma la Polizia non può condividere le informazioni di identificazione a causa della normativa sulla protezione dei dati.
Inoltre, l’Atlético ha manifestato sostegno per l’implementazione di controlli più rigorosi all’entrata dello stadio, benché certe misure possano entrare in conflitto con la Legge sulla Protezione dei Dati, come l’uso delle impronte digitali per l’accesso. Durante l’incontro erano presenti anche rappresentanti del Ministero dell’Interno, della Polizia e della Guardia Civile, che hanno apprezzato molto la volontà dell’Atlético di partecipare e collaborare, un atteggiamento già mostrato in passato da altre società come il Betis e il Sevilla, come ricordato da Relevo.