Pedro Rocha, ex presidente della RFEF, desidera riproporre la sua candidatura per le prossime elezioni presidenziali. Lunedì, i legali del dirigente proveniente dall’Estremadura hanno depositato una richiesta di provvedimenti cautelari presso il Tribunale Amministrativo, affinché possa presentare la sua candidatura a partire dal 28 novembre, in concomitanza con l’apertura del termine stabilito dal Regolamento elettorale della RFEF, che si chiuderà il 2 dicembre.
Questa è la seconda istanza di misure cautelari che Rocha richiede, dopo essere stato inabilitato per due anni dal TAD (Tribunale Amministrativo dello Sport) il 16 luglio, a causa di presunti illeciti commessi durante il suo incarico alla guida della RFEF.
Solo due giorni dopo, il 18 luglio, ha presentato una prima richiesta che è stata respinta il 3 settembre. Tra le motivazioni presentate vi era l’intenzione di partecipare a un processo elettorale della RFEF che non era ancora valido in quel momento. Attualmente, tutte le candidature per l’elezione dei 141 membri dell’Assemblea Generale, prevista per il 25 novembre, sono già state ufficializzate. Infatti, lunedì è avvenuto un incontro tra i presidenti delle 19 federazioni territoriali, evidenziando l’intesa riguardo alla suddivisione dei seggi nell’assemblea. C’è una quasi totale concordanza sulla figura di Pedro Rocha, nel caso in cui gli venga concessa la sospensiva. Come già annunciato la settimana scorsa, Rocha si presenta come il candidato di consenso tra i presidenti per assumere la presidenza della RFEF per i prossimi quattro anni. Resta da vedere se potrà candidarsi, anche se dovesse ottenere la cautela.
Ci sono opinioni divergenti riguardo alla possibilità di procedere statutariamente. Mentre alcuni sostengono che non sia possibile, altri pensano in modo opposto. Se il Contenzioso non dà il suo assenso, emerge l’intenzione da parte dei presidenti di trovare un accordo per la scelta del candidato. Tuttavia, è necessario attendere prima di tutto la decisione su Rocha.