La21, la cantera del Espanyol, está atravesando un período de transformación. La llegada de Fran Garagarza la temporada pasada al mando deportivo marcó un nuevo rumbo en la gestión del fútbol base. Tras un año con resultados convencionales, la formación blanquiazul ha comenzado a consolidarse bajo la dirección de Jaume Milà, quien coordina esta área del club.
El objetivo primordial de la cantera, al igual que en otros clubes profesionales, es alimentar al primer equipo con jóvenes talentos que se desarrollen internamente.
En este sentido, el Espanyol ha establecido un cronograma para el proyecto que se inicia en este curso, enfatizando Garagarza en la necesidad de un plazo de dos a tres años para optimizar la representatividad de La21 en el primer equipo.
Se busca incrementar la participación de jugadores formados en la casa. Tanto Garagarza como Milà delinearon las bases sobre las que se cimientan las categorías inferiores espanyolistas, subrayando la importancia del fútbol catalán.
La coordinación tiene como objetivo trabajar con el entorno local y clubes de la comunidad autónoma, los cuales recibirán beneficios por su colaboración, según mencionó el director deportivo: “el pastel no pertenece solo al Espanyol”, destacando la intención de ser “líderes en la región”. Además, se busca reforzar la plantilla con jugadores de Cataluña mediante convenios de colaboración, un aspecto en el que el Espanyol ha tenido posturas variadas, aunque siempre persiguiendo la inclusión de valores. El año anterior se firmaron dos nuevos acuerdos con el Badalona y la Fundació Marcet, a los que se suman los de Damm y Cornellà, que ya estaban en vigor desde temporadas previas.
Attualmente, il contratto con l’entità in maglia scura sta attraversando una fase difficile a causa delle posizioni contrastanti tra le varie organizzazioni, mentre il dialogo con la squadra in verde è molto positivo. Passando ad un altro argomento, la formazione blanquiazul vanta 29 accordi legati a obiettivi con diversi club in tutta la Catalogna. Il responsabile principale del calcio spagnolo ha sottolineato che se si procede come in una farmacia, è un segnale negativo per quanto riguarda l’ingaggio di nuovi calciatori. In questo momento, il vivaio del club perico ha 16 giocatori provenienti da fuori Catalogna, tra cui il terzino del Espanyol B, José Ángel López, e il difensore centrale del filiale, José Luis Catalá. A confronto, nella regione catalana, ci sono 163 giovani da Barcellona, 24 da Tarragona, 10 da Girona e 7 da Lleida. Questi numeri confermano la volontà di una coordinazione sportiva che sottolinea l’importanza di avere giovani talenti non provenienti dalla Catalogna, poiché altrimenti si rischierebbe di considerare un “insuccesso”, ha ammesso Fran Garagarza.
Nel frattempo, il vivaio dell’Espanyol continuerà a velocizzare il processo di crescita dei suoi giocatori affinché possano competere a livelli più alti. Questo comporta maggior pressione e competitività, il che, nel lungo termine, potrebbe portare a risultati positivi, anche se al momento non si stanno vedendo i frutti di questo impegno. Fatta eccezione per Rafa Bauza, il settore giovanile spagnolo non ha ancora identificato profili che siano emersi all’interno della prima squadra. Tuttavia, ci sono progetti come quelli di Miguel Londoño e José Ángel che stanno prosperando nel filiale. In questo contesto di avanzamento, la composizione della squadra è stata rivista, con un notevole ringiovanimento, in particolare per il Espanyol B, che ha un’età media di 19,23 anni, e per il Juvenil A, con un’età media di 17,26 anni. L’intento della direzione sportiva perica è che quest’ultima squadra includa un buon numero di giocatori di primo e secondo anno.
Con un horizonte de 2 a 3 anni per il suo sviluppo, la direzione sportiva del club perico mira a tornare ai vertici e a non lasciar andare un numero così elevato di talenti giovani come accaduto nel recente mercato estivo. Sotto la guida di Jaume Milà e con l’attenzione di Fran Garagarza, ‘La21’ intraprende un nuovo progetto.