Le ragioni del fallimento del Girona

Il Girona ha subito una sconfitta notevole in Champions contro il PSV, una delle più pesanti da quando Míchel ha preso in mano la squadra catalana. Dalla pesante perdita al Bernabéu (4-0) della stagione scorsa, cui si è aggiunto lo stesso esito contro i neerlandesi, raramente la formazione di Míchel ha mostrato tanto disagio, nonostante un primo tempo discreto.

Il tecnico madrileno ha cercato, fin dal inizio della stagione, di sottrarre ai suoi giocatori il ricordo della debacle in Europa, ma è chiaro che è necessario riflettere sui motivi della sconfitta ad Eindhoven.

Le incertezze legate agli infortuni sono uno degli aspetti più evidenti che ostacolano la competitività in ogni torneo, costringendo a modifiche continue nella formazione per trovare un equilibrio in campo. Il team ha affrontato diverse settimane con oltre dieci giocatori assenti, molti dei quali fondamentali.

In aggiunta, la stanchezza è causata da due motivi: i infortuni stessi e l’affaticamento accumulato. Le assenze portano a una situazione in cui solo pochi giocatori possono sostenere la maggior parte dei minuti, creando un circolo vizioso pericoloso. Maggiore è la fatica, maggiori sono le probabilità di infortunarsi.

Inoltre, l’espulsione di un calciatore è stata uno dei principali fattori determinanti dell’andamento della partita. Arnau ha ricevuto un cartellino giallo per aver chiesto all’arbitro se l’intervento dell’avversario fosse da considerare falloso. Il secondo cartellino, invece, era indiscutibile e la squadra, già in difficoltà, si è trovata ulteriormente in una situazione complessa. Infine, il PSV ha dimostrato di essere un avversario temibile in casa, senza subire sconfitte da due anni, rivelandosi il bastione che ci si aspettava da loro.

In aggiunta, il concorrente si presentava dopo aver subito una sconfitta nell’unico incontro della stagione contro l’Ajax e i giocatori desideravano restituire la gioia a un pubblico che aveva vissuto una delle partite più significative dell’anno. La mancanza di esperienza è un fattore da considerare, poiché il club partecipa per la prima volta a una competizione che riunisce i migliori team europei e presenta molti atleti senza precedenti in tornei di tale livello.

Il fitto calendario non consente di preparare i match con adeguati allenamenti, costringendo i ragazzi di Míchel a limitare le sessioni di pratica, privilegiando in particolar modo le analisi video per ottimizzare i carichi di lavoro.

In merito alla normativa, l’allenatore avrebbe voluto inserire nuovi elementi per infondere energia alla squadra, ma non ha potuto farlo poiché la regola impone la presenza di sette giocatori della prima squadra in campo, cosa che non sarebbe stata possibile con un eccesso di giovani provenienti dalle giovanili.

I problemi difensivi si sono manifestati, in particolare, nei primi due gol subiti, un aspetto su cui Míchel ha fatto riferimento al termine della partita.

Guardando al futuro, il calendario si presenta intenso e pieno di impegni difficili: si preannuncia una sfida con l’Espanyol, un vero e proprio “match punto” in Champions contro lo Sturm Graz per mantenere vive le speranze di qualificazione, oltre a gare contro Villarreal, Real Madrid e Liverpool.

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