L’Atlético de Madrid ha conquistato una vittoria inaspettata durante la sua visita al PSG, presso il Parco dei Principi. Dopo la partita, viste le dinamiche dell’incontro e considerando che i francesi hanno effettuato 22 tiri, di cui nove diretti verso la porta difesa da Oblak, Luis Enrique, allenatore del PSG, era incredulo.
“Non ho parole. Credo che nei tre match disputati nel nostro stadio (contro Girona, PSV Eindhoven e Atlético de Madrid) siamo stati nettamente superiori agli avversari, ma la fortuna non è stata dalla nostra parte”, ha commentato il tecnico a Canal Plus.
Questo è ancor più significativo se si considera che l’Atlético ha avuto solo quattro tentativi, con tre tiri in porta che hanno portato a due reti. La strategia dell’Atlético si è basata principalmente su una solida difesa, approfittando delle opportunità al momento giusto per colpire. Questo approccio, pur essendo controverso in passato, ha i suoi sostenitori, tra cui alcuni ex giocatori che hanno sperimentato i benefici di tale filosofia. Augusto Fernández, ex calciatore dell’Atlético ora analista per Movistar, ha spiegato: “Essere in grado di mantenere la calma è fondamentale, hai bisogno di un portiere che risponda, un portiere di un grande club, di livello top, si comporterà in questo modo”, parlando di Jan Oblak che ha effettuato nove parate, alcune davvero decisive. “Noi siamo arrivati a una finale di Champions così. Non è insolito per il Cholo schierare Gallagher a sinistra, dato che l’ha già fatto molte volte”, ha continuato. Fernández ha avuto la fortuna di essere allenato sia da Luis Enrique che da Simeone durante le sue esperienze con il Celta Vigo e l’Atlético de Madrid. “Ho avuto il privilegio di avere entrambi come allenatori e ognuno ha trasmesso sul campo la propria visione del calcio. Uno era più estetico, l’altro più pragmatico”.