Il Valencia, che era rimasto senza partite per un mese, ora si trova a dover affrontare tre incontri in una settimana

La DANA ha costretto il Valencia a sospendere completamente le sue attività calcistiche per concentrarsi su ciò che è prioritario in questo momento: rimuovere il fango da vie, paesi e abitazioni, come quella di Rubén Iranzo, un giovane del vivaio che stava per avere una grande occasione a causa dell’infortunio di Thierry Rendall e ha visto la sua casa inondada nella città valenciana di Aldaia.

Il club ha rinviato le partite contro il Parla Escuela in Coppa, il Real Madrid e l’Espanyol, affermando che “in questa situazione, il calcio passa in secondo piano e ogni sforzo deve essere indirizzato verso le persone colpite dalle drammatiche conseguenze della DANA”, un concetto ribadito nelle ultime settimane.

Tuttavia, dai prossimi giorni si troverà a dover affrontare una serie intensa di incontri, rischiando di risentire della mancanza di continuità. Inoltre, la pausa per le nazionali complica ulteriormente la situazione. Il Valencia avrebbe dovuto giocare il 30 contro il Parla, il 2 contro il Real Madrid e questo sabato 9 contro l’Espanyol, prima della pausa di novembre. La RFEF ha però concesso il rinvio di tutti questi match. Ora, con 27 giorni senza partite, il team di Rubén Baraja potrebbe presentarsi a questo fitto calendario con meno ritmo. Il 23, si affronterà il Betis, che sarà il primo di tre incontri ravvicinati. Il 26 si giocherà la partita rinviata contro il Parla e, come è stato comunicato giovedì, il Valencia aprirà la giornata 15 alle 21 nel stadio del Mallorca, una scelta poco sensata da parte di LaLiga che avrebbe potuto concedere maggior tempo al gruppo di Rubén Baraja.

Nel frattempo, Baraja spera di poter disporre di José Luis Gayà, auspicando il suo completo recupero dopo un periodo di cinque mesi in infermeria. Inoltre, attende il ritorno di Hugo Duro, che ha subito un infortunio muscolare lo scorso 27 ottobre durante la partita contro il Getafe.

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