La recente e grave infortunio al ginocchio di Éder Militao segna la seconda lesione ai legamenti crociati per questa stagione, dopo quella di Dani Carvajal, e rappresenta la quinta occorrenza di infortunio per un tesserato del Real Madrid nell’arco di quindici mesi.
Questo evento non fa che prolungare le difficoltà legate agli infortuni per la squadra, che ha già registrato 22 infortuni in soli quattro mesi. Tali statistiche accentuano un trend negativo degli ultimi anni e hanno spinto Carlo Ancelotti a indicare il fitto calendario come il principale responsabile della situazione.
Durante l’intervallo della partita contro l’Osasuna, il club ha visto l’uscita di ben tre giocatori. Tra questi, un nuovo problema muscolare per Rodrygo Goes, tornato titolare, un ritorno sfortunato per Militao, che ha subito la sua seconda lesione ai legamenti in due stagioni, e un infortunio muscolare per Lucas Vázquez. “Tre infortuni in un solo tempo è piuttosto insolito,” ha dichiarato Ancelotti, che sa bene dove cercare le cause. “La pressione di questo calendario non consente ai calciatori un adeguato recupero. Arrivano alle partite con meno energia e il rischio di infortuni aumenta,” ha osservato.
Eduardo Camavinga è stato il primo a infortunarsi durante la stagione, riportando una distorsione al ginocchio durante l’allenamento del giorno precedente alla Supercoppa di Spagna. Da quel momento, il Real Madrid ha accumulato 22 infortuni che hanno costretto i giocatori a saltare alcune partite dal 13 agosto al 9 novembre. A questo punto della scorsa stagione, erano stati registrati undici infortuni, insieme a tre lesioni derivanti dalla preparazione estiva, che avevano portato Arda Güler a un problema meniscale, Thibaut Courtois a iniziare la così detta “maledizione dei crociati” e Ferland Mendy a rimanere fuori fino all’inizio di settembre per una lesione muscolare. L’infortunio totale per l’intera stagione era stato di 37, e sembra che la cifra attuale sia destinata a superarla.
Dopo Camavinga, anche Jude Bellingham e Jesús Vallejo sono stati colpiti da infortuni muscolari durante il mese di agosto. L’inglese, che è diventato un titolare indiscusso, ha dovuto stare ai box per 21 giorni, lo stesso tempo impiegato da Camavinga per tornare in campo. A settembre, si sono aggiunti i problemi di Dani Ceballos, che ha subito una distorsione alla caviglia, e di Aurélien Tchouaméni, alle prese con un fastidio al piede. Inoltre, le lesioni muscolari hanno coinvolto anche Ferland Mendy, Militao, Güler, Brahim Díaz, Carvajal, Kylian Mbappé e Courtois. All’inizio di ottobre, la situazione è peggiorata con l’infortunio al legamento crociato del ginocchio di Carvajal, avvenuto in un’azione a fine partita contro il Villarreal, segnando la fine della sua stagione. Ancelotti ha così perso il suo capitano. Nello stesso giorno, Vinicius ha riportato un dolore a una spalla che gli ha impedito di rispondere alla convocazione per la nazionale brasiliana, mentre Andriy Lunin è stato costretto a rinunciare alla selezione ucraina a causa di un virus. Dopo la pausa della Liga per le partite delle nazionali, il club madrileno ha dovuto affrontare un’ondata di sei infortuni in appena quindici giorni: una seconda lesione muscolare per Courtois, due infortuni consecutivi per Rodrygo, una distorsione per Tchouaméni, l’infortunio grave di Militao che ha complicato la situazione in difesa per Ancelotti, e l’infortunio muscolare di Lucas Vázquez, a rendere difficile la gestione del versante destro.
Costretto a trovare soluzioni alternative con le risorse disponibili e attingendo ai giovani, dopo aver fatto esordire Raúl Asencio e avendo Jacobo Ramón e Jesús Fortea in previsione, il mister italiano dovrà spostare Tchouaméni nella difesa centrale non appena il giocatore francese si riprenderà dall’infortunio. Inoltre, Fede Valverde sarà adattato come esterno destro, mentre si attende il recupero di alcuni calciatori e l’apertura del mercato invernale per l’arrivo di un rinforzo, in seguito alla perdita di Carvajal e Militao, che rimarranno fermi per l’intera stagione.