Non è possibile, dato che la questione non si risolve nel ’86”. Questo è ciò che pensa Manu Sarabia. Non c’è modo che lui e Javi Clemente possano sedersi insieme per discutere l’accesa controversia che risale a quasi 40 anni fa e che portò, tra le altre cose, alla rimozione dell’allora allenatore dell’Athletic campione.
Sarabia è stato ospite ieri della trasmissione sportiva di Radio Bilbao. L’ex attaccante dell’Athletic, Logroñés e della nazionale spagnola, ha innanzitutto parlato del suo libro autobiografico, presentato la settimana scorsa. Il volume, intitolato ‘Chaval, ¿quien quiere venir al Athletic?’, è stato scritto da Begoña Armesto, sua moglie. Quando gli è stata posta una domanda su una possibile riconciliazione con Clemente, la sua risposta è stata chiara e diretta. “Il problema principale è che negli anni ha continuato a parlare di questa situazione innumerevoli volte. A un certo punto non potevo più sopportare le sue menzogne, le sue contraddizioni, le sue manipolazioni. Quando ha iniziato a insultarmi, dicendo che ero un cattivo compagno, che io sono…”. In tale contesto, Sarabia ha precisato ai microfoni di Radio Bilbao che “c’è stato un momento in cui abbiamo detto in famiglia ‘basta così’, ed è da qui che abbiamo cominciato a scrivere questo libro”. Inoltre, l’ex calciatore ha menzionato anche l’interesse del Barcellona per ingaggiarlo. “Secondo quanto riportato dai giornali di quei giorni, Menotti, il suo allenatore, voleva che diventassi il suo centravanti. Tuttavia, il mio sogno era sempre stato giocare nell’Athletic e lì mi sentivo realizzato e felice”.
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