Ieri, Unai Simón ha ricevuto il Trofeo Zamora, consegnato alla presenza di José Ángel Iribar. Questo riconoscimento, assegnato dal quotidiano Marca dal 1959, va al portiere con il minor numero di gol subiti nella massima divisione. Il portiere dell’Athletic ha affrontato una rivalità serrata con Ter Stegen e Remiro, ma è riuscito a raggiungere il suo obiettivo, insieme ai suoi compagni di squadra.
“Questo riconoscimento ha un grande valore per me, rappresenta un passaggio del trofeo dal Txopo a me. Sono l’unico a riceverlo, ma è importante anche congratularsi con la squadra. Nella passata stagione, in tutte le 38 partite, abbiamo dimostrato a Vallecas quanto fosse fondamentale mantenere la porta inviolata”, ha spiegato.
Nel corso della cerimonia, davanti a Iribar e agli altri ospiti, il portiere di Gasteiz ha sottolineato: “Per me è un privilegio. Sono cresciuto nelle giovanili dell’Athletic, ascoltando le storie del Txopo, e ho fatto il mio percorso con lui. Ricevere questo premio 54 anni dopo che lui lo ha avuto è un grande onore e motivo di orgoglio”. Iribar ha colto l’occasione per affermare che Unai Simón è nettamente superiore a lui. Il portiere attuale ha risposto: “Il calcio evolve e i giocatori migliorano, ma ciò che conta davvero è l’impatto che hai lasciato nel club e nel calcio stesso. In questo senso, Ángel è inarrivabile”. Un sogno si è avverato, per Simón: “Tutto ciò che il Txopo ha fatto per l’Athletic e per il mondo del calcio è unico”.
Non riuscirò mai a raggiungerlo, poiché lui rimarrà sempre il numero uno. Alla fine, il calcio scorre veloce, anche se a volte non ce ne rendiamo conto, e da bambino non avrei mai pensato di poter vivere ciò che sto vivendo adesso. È un vero sogno e continuerà a esserlo finché avrò la possibilità di proteggere la porta a San Mamés.