La Premier League inglese ha raggiunto un fatturato di 6,967 miliardi di euro per la stagione 2022-23, quasi il doppio rispetto a quello di LaLiga EA Sports, che ha generato 3,535 miliardi. Questa disparità è destinata ad ampliarsi, come indicato nel rapporto ‘Le Finanze delle cinque grandi Leghe di calcio europee nella stagione 2022-2023’.
Secondo le previsioni dello studio, il campionato inglese dovrebbe produrre 7,477 miliardi di euro nella stagione 2024-25, mentre la Liga spagnola si fermerà a 3,800 miliardi. Per contestualizzare questa crescita, nel ciclo 2017-18, i dati mostrano una differenza di 5,440 miliardi a favore della Premier rispetto ai 3,168 miliardi della Liga. I dati del ‘Deloitte. Annual Review of Football Finance’ suggeriscono che la Spagna continuerà a essere il terzo campionato per ricavi futuri, con 3,600 miliardi previsti per la stagione 2023-24 e 3,800 per il 2024-25, dietro alla Premier League (che si prevede raggiunga 7,048 e 7,477 miliardi) e alla Bundesliga (3,800 e 3,900 miliardi), ma davanti alla Serie A (2,800 e 2,900 miliardi) e alla Ligue 1 (2,400 e 2,600 miliardi). Dei complessivi 19,600 miliardi di euro generati nelle cinque principali leghe europee nel 2022-23, che rappresenta un aumento di 2,400 miliardi rispetto all’anno precedente, il 55% di questi ricavi (10,799 miliardi di euro) proviene dai 20 club di punta, segnando una crescita del 16,7% rispetto alla stagione precedente. “Si tratta di una forte concentrazione di risorse, una disuguaglianza crescente che influenza le classifiche”, ha avvertito Santfeliu.
Nella stagione 2022-23, il Real Madrid si distingue come il club con i maggiori guadagni, totalizzando 831,2 milioni di euro e registrando un incremento del 15,5%. Il Barcellona si colloca al terzo posto con un fatturato di 807,7 milioni (+26,1%), mentre l’Atlético Madrid si trova al tredicesimo con 421,2 milioni, perdendo l’1,7%. Il rapporto mette in evidenza che la principale fonte di entrate per i club di vertice è il settore commerciale, che contribuisce al 46% del totale, superando i ricavi provenienti dalle giornate di partita (16%) e dai diritti televisivi (38%). Garcia Pons ha sottolineato che questa tendenza è in aumento, poiché il settore commerciale offre il maggior potenziale di sviluppo.
Dei 2.775,6 milioni di euro distribuiti dalla UEFA per la stagione 2022-23, 2.056,6 milioni sono stati destinati alla Champions League, mentre 1.637,6 milioni hanno raggiunto le prime venti squadre, costituendo così il 59% del totale. Inoltre, la Spagna ha ricevuto il 13,7% delle entrate UEFA, posizionandosi dietro l’Inghilterra (16,6%), la Germania (14,6%) e l’Italia (14,2%). Garcia Pons ha evidenziato che la Champions offre 1.000,8 milioni in premi di partecipazione e coefficienti per le squadre, un sistema che garantisce i ricavi per le formazioni più forti.
Nel 2022-23, la Premier League presentava un attivo complessivo di 14.661 milioni di euro, sebbene solo il 19% fosse patrimonio netto, mentre l’81% rappresentava debiti. LaLiga deteneva il secondo maggior attivo con 8.876 milioni (con l’87% di debito), seguita dalla Bundesliga con 4.040 milioni (60% di debito), a confronto con la Serie A (5.734 milioni, 91% di debito) e la Ligue 1 (3.909 milioni, 73% di debito). “Esiste un modello comune di eccessivo indebitamento,” ha concluso.
Sanfeliu ha indicato che, sebbene la situazione sia complessa, esistono dei rischi. Ha evidenziato come la Premier League rappresenti l’unica tra le cinque grandi leghe europee a non aver ridotto il proprio deficit di funzionamento negli ultimi anni. La Premier presenta un deficit di 1,534 miliardi di euro, a confronto con gli 857 milioni della Ligue 1, gli 856 milioni della Serie A, i 676 milioni di LaLiga e i 493 milioni della Bundesliga. Questa situazione è principalmente attribuibile alle ingenti spese per le operazioni di mercato e ai costi legati agli stipendi. Nel campionato inglese, il 94% dei guadagni operativi viene destinato all’ammortamento dei calciatori e ai salari, con percentuali simili nella Ligue 1 (97%), nella Serie A (94%), nell LaLiga (83%) e nella Bundesliga (75%). Inoltre, la Premier League detiene il record per il divario tra debito totale (11,916 miliardi) e ricavi operativi (7,058 miliardi), superando così LaLiga (7,668 e 3,664), la Serie A (5,236 e 2,875), la Ligue 1 (2,853 e 2,376) e la Bundesliga (2,432 e 3,798).
Il rapporto esamina anche le finanze del calcio femminile. Secondo i dati del Consiglio Superiore dello Sport (CSD), la LigaF ha registrato un risultato operativo negativo (-10,826 euro), nonostante i ricavi siano raddoppiati rispetto allo scorso anno, passando da 18,108 euro a 39,606. “Il calcio femminile sta cresciando e consolidandosi, ma al momento non è sostenibile”, ha aggiunto Santfeliu, mettendo in rilievo il caso del Barcellona, che ha realizzato 14,133 euro di entrate su un totale di 39,606, e il “effetto traino” dei club con una squadra maschile.
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