Ciò che conta realmente è l’impronta che lasci, in base a come sei stato, cosa hai rappresentato per il club in cui hai militato e per il calcio stesso. In questo contesto, Ángel è inarrivabile. Il suo contributo all’Athletic e al mondo del calcio è senza paragoni.
Pertanto, affermerò sempre che non riuscirò mai a raggiungerlo. Lui rimarrà sempre di un altro livello. Unai Simón ha rilasciato queste dichiarazioni a pochi passi da José Ángel Iribar durante la cerimonia di consegna del Trofeo Zamora per la scorsa stagione.
Queste osservazioni sono arrivate poco dopo che era stato anche nominato secondo miglior portiere del mondo per il 2024. Il tributo del portiere attuale numero 1 dell’Athletic in una giornata così significativa per colui che è stato e rimarrà il numero 1 per eccellenza nella lunga storia del club di Bilbao è inestimabile. Un’ombra duratura. Al di là dei trofei e delle vittorie, ciò che realmente conta nel percorso di ogni atleta è l’impatto che ha tanto dentro quanto fuori dal proprio club. L’influenza di Iribar, il Txopo, si estende ben oltre. Non solo a Bilbao, ma anche in qualsiasi altro luogo dove si riconosce che il vero valore non risiede solo nel trionfo. Per l’Athletic, un club che continua a essere definito da L’Équipe come “un caso unico nel calcio mondiale”, è inestimabile che un portiere come Unai Simón si riconnetta con la leggenda di Iribar. L’eredità del Txopo rimane vivida non solo nel club di Bilbao, ma anche a Lezama.
I giovani che approdano alla fabbrica dei colori rossi e bianchi sognano di diventare un giorno quel portiere dai colori del club di cui hanno tanto sentito discutere in famiglia e che riescono ancora a scorgere nelle strutture del club bilbaino, a San Mamés, durante gli spostamenti della squadra principale e in molti altri luoghi legati all’Athletic. Iribar è unico nel suo genere, ma Unai Simón sta cercando di ritagliarsi il suo spazio.
