La Real torna a brillare tra le mura amiche, ottenendo la sua terza vittoria consecutiva in casa, tutte contro avversarie dirette o di prestigio. I txuri urdin hanno dominato facilmente il Betis, una squadra in difficoltà e poco incisiva, con un punteggio di 2-0, riuscendo così a spezzare una serie negativa che durava da cinque anni a Donostia.
Con questo successo, la squadra di Imanol non solo li supera in classifica, ma si posiziona anche al nono posto nel campionato. I giocatori hanno mostrato una netta superiorità, senza dover dare il massimo, e hanno saputo essere pratici, approfittando anche di un colpo di fortuna che in altre occasioni non è stata dalla loro parte.
Un autogol, frutto di due giocate astute da parte di Aihen e Barrenetxea, e un penalty con l’intervento del VAR hanno permesso a Oyarzabal di continuare a scrivere la storia del club. In pochi giorni, la squadra ha mantenuto inviolata la porta contro Ajax, Barcellona e Betis. Non è certo un risultato da poco, anche se quest’ultimo incontro si è rivelato il meno impegnativo.
Impegno e strategie
Imanol ha optato per la stabilità, apportando solo tre cambi, due dei quali obbligati a causa delle assenze di Sucic e Aritz, sostituiti da Aramburu e Turrientes. Il centrocampista, recentemente rinnovato, ha ricevuto un riconoscimento, così come Barrenetxea, che ha preso il posto di Becker nel primo schieramento, per il suo notevole contributo nella ripresa contro l’Ajax. Anche Aihen, che ha mantenuto la sua posizione da titolare escludendo Javi López, è stato premiato. Sergio Gómez ha osservato la partita dalla panchina per l’ennesima volta. Sei titolari, più un giovane del vivaio all’inizio.
La Real si impone e segna
Il primo tempo è stato piuttosto agevole per i giocatori in maglia blu e bianca. Il Betis, con una rosa ridotta e penalizzato psicologicamente, ha avuto poche occasioni di affacciarsi con pericolosità nella metà campo avversaria. Il livello della formazione titolare appariva lontano da quello degli anni recenti. La Real ha colto questa opportunità, gestendo il possesso del pallone con facilità e intelligenza per infliggere il massimo danno ai rivali. Presto è arrivato il gol dell’1-0. Una pressing efficace a centrocampo ha costretto Altimira a un errato rinvio all’indietro. Aihen ha subito effettuato una rimessa veloce mentre il Betis stava rientrando, Barrene gliel’ha restituito con un passaggio preciso, e il numero ‘3’ ha crossato per Oyarzabal sul secondo palo. L’ex giocatore della Real, Diego Llorente, ha infilato la palla nella propria porta.
La squadra in blu e bianco è riuscita a costruire diverse azioni di gioco positive, che però non si sono concluse in conclusioni per via di scelte poco fortunate o di interventi difensivi del Betis. Tuttavia, Kubo si è dimostrato molto vivace, così come un Barrenetxea instancabile. La mancanza di lucidità da parte di Brais ha limitato ulteriormente le potenzialità offensive. In difesa, Aramburu, Zubeldia, Aihen e Aguerd hanno fermato qualsiasi tentativo di attacco da parte degli avversari, avviando così le manovre della Real.
Oyarzabal scrive una pagina di storia
La Real Sociedad sembrava pronta a raddoppiare il punteggio al 30° di gioco. L’arbitro Hernández Maeso ha fischiato un rigore a favore di Oyarzabal dopo un consulto con il VAR, per un fallo di Perraud sul piede del ’10’, un episodio tipico del calcio contemporaneo. Il capitano mostrava un’espressione seria, comprensibile vista l’importanza del momento. Ha realizzato il rigore senza difficoltà, con un tiro rasoterra che lo contraddistingue, superando Silva e segnando così il suo centesimo gol con la Real. Un traguardo significativo, che lo colloca già al settimo posto della classifica storica del club. Ha festeggiato, come di consueto da quando ricopre il ruolo di capitano, stringendo il simbolo del club e alzandolo in alto. Questo gol si rivelò cruciale per l’andamento della partita, che assunse una piega nettamente favorevole ai baschi.
Oyarzabal ha anche trovato il tempo di sostenere i più giovani, i raccattapalle storici della txuri urdin. Dopo un alterco tra Bartra e Sabaly, il capitano non ha esitato a confrontarsi con il numero uno del Betis, chiedendo spiegazioni. Ne è scaturita una discussione accesa che ha portato entrambi a ricevere un cartellino giallo e a un accenno di rissa.
Aguerd ha nuovamente messo in apprensione i tifosi per un problema fisico e Imanol stava già preparando il cambio con Pacheco, ma qualcosa nel gesto del marocchino lo ha rassicurato. Così il ’21’ ha mostrato di essere in grado di concludere il primo tempo, effettuando un intervento difensivo straordinario su Lo Celso nell’area.
Rallentamento del gioco e diminuzione dell’intensità
Dopo l’intervallo, Imanol ha deciso di non rischiare ulteriormente con Aguerd e ha inserito Pacheco. In alcuni momenti, si potevano contare fino a otto giocatori della cantera in campo. Il tecnico ha effettuato rapidamente altri due cambi, con l’entrata di Sergio Gómez e Marín al posto di Turrientes e Barrenetxea. Tuttavia, l’ingresso di Sadiq è stato sicuramente quello più atteso dai tifosi, che lo hanno applaudito e incitato durante il riscaldamento. È subentrato a Oyarzabal, acclamato dal pubblico, al minuto 70. Al suo primo tentativo, scoccato quasi senza angolo e fuori, la folla si è esaltata. Questo è ciò che succede quando si chiude il match in anticipo contro un avversario in difficoltà: il gioco perde di vivacità. Ma quanto era necessario un incontro del genere, e quanto tempo era passato dall’ultima volta?
Dall’altra parte, il Betis ha mostrato segni di ripresa con Losada, Chimy e Bakambu. Quest’ultimo ha avuto l’unica vera opportunità per la squadra verde con un colpo di testa alto su un calcio di punizione. In generale, però, è stata la Real a gestire meglio le situazioni, sfruttando i vantaggi e mantenendo il controllo. Kubo e Zubimendi hanno giocato entrambi per 90 minuti. L’ultimo cambio effettuato è stato Olasagasti, al 78’, per un Brais che non è stato in giornata.
Da quel momento fino al termine, non ci sono stati eventi degni di nota. I tifosi hanno potuto gustarsi il trionfo in tutta tranquillità.