Il Club World Cup, rinnovato ma affollato, potrebbe rivelarsi un grande evento, a patto che Gianni Infantino non interferisca. Il presidente della FIFA sembra voler mettere in risalto il suo operato, tanto da far incidere il suo nome due volte sul trofeo.
Inoltre, la sua firma è ben visibile.
Giovedì, durante il sorteggio dell’evento che si svolgerà la prossima estate negli Stati Uniti con 32 squadre partecipanti, Infantino ha presentato con orgoglio l’opera che considera la sua creazione. Nonostante le numerose critiche, l’evento si svolgerà: gli incontri del girone sono stati annunciati dopo un prologo di musica spettacolare e un video messaggio dal presidente eletto Donald Trump, mentre ogni affermazione di Infantino ha provocato risate imbarazzate o stupore simulato.
Alcuni match sono senza dubbio intriganti, ma qualsiasi collegamento con Infantino suscita diffidenza. Infatti, il presidente della FIFA ha la fastidiosa abitudine di avvicinarsi ai leader autoritari, strizzando l’occhio e promettendo tornei utili ai loro piani di sportwashing. Il Mondiale Under-17 si allargherà a 48 squadre e si svolgerà ogni anno a partire dal prossimo; il Qatar, considerato responsabile della morte di migliaia di lavoratori migranti durante i preparativi per il Mondiale del 2022, ospiterà le prossime cinque edizioni.
Per quanto riguarda la Coppa del Mondo del 2034, l’Arabia Saudita si preparerà a ricevere ufficialmente l’assegnazione dell’evento la prossima settimana. Esperti delle Nazioni Unite segnalano che quest’anno il regno ha già eseguito 304 condanne a morte, un numero che supera quello di qualsiasi altro anno negli ultimi trent’anni.
La FIFA ha anche facilitato la vittoria saudita snellendo il processo di assegnazione e escludendo le nazioni africane, europee e sudamericane, poiché il torneo del 2030 avrà luoghi di gioco in Spagna, Portogallo, Marocco, Argentina, Paraguay e Uruguay.
Le dimensioni senza precedenti di quel Mondiale dimostrano chiaramente l’ipocrisia degli impegni ambientali della FIFA. Un ente regolatore svizzero ha stabilito che l’organizzazione di Infantino ha ingannato i tifosi dichiarando che il Mondiale in Qatar sarebbe stato a emissioni di carbonio neutre. Secondo scienziati del clima, il torneo della durata di un mese ha emesso più inquinamento da carbonio rispetto a quanto producono nazioni come il Camerun e l’Uruguay in un intero anno. Il lascito di carbonio di Infantino è colossale; un’inchiesta di Josimar ha rivelato che ha volato oltre 600.000 chilometri su un jet privato di proprietà del Qatar in un arco di tre anni.
Frank Huisingh, fondatore di Fossil Free Football, ha dichiarato a theScore che, nonostante le affermazioni di Infantino riguardo a un piano climatico per la FIFA, ciò che risulta evidente è l’aumento dell’inquinamento. Quest’ultimo è aggravato da tornei internazionali sempre più grandi, voli inquinanti e la costruzione di nuovi stadi. Inoltre, la collaborazione con Aramco, una delle aziende petrolifere più inquinanti al mondo, contribuisce ulteriormente al problema.
Infantino sembra anche ignorare le preoccupazioni crescenti legate al calendario congesto del calcio. Gli infortuni e la stanchezza trasformano le partite in prove di resistenza anziché in occasioni per mostrare tattica e abilità tecnica. Il prossimo Mondiale maschile del 2026, che passerà a 48 squadre, presenterà ben 40 partite in più rispetto alle edizioni precedenti. È positivo allargare il Club World Cup e programmare la sua realizzazione ogni quattro anni, ma non si può semplicemente aggiungere 63 incontri a un calendario già affollato. Qualcosa deve cambiare. Le squadre che non parteciperanno al Club World Cup la prossima estate otterranno vantaggi evidenti; squadre come Barcellona e Liverpool potranno avvantaggiarsi da un periodo di riposo e un preparazione completa prima della stagione 2025-26.
Il Club World Cup è un’idea interessante di per sé. I rari incontri tra squadre storiche di diversi continenti sono affascinanti e l’evento promette di offrire una miscela intrigante di culture, simile a quella che caratterizza il Mondiale o le Olimpiadi. Esso ha anche il potenziale di attrarre un pubblico globale e di generare notevoli introiti per le squadre non europee coinvolte, anche se forse non raggiungerà mai le cifre enormi che Infantino inizialmente aveva promesso.
È purtroppo probabile che il Club World Cup, con un format tanto ingombrante, possa trasformarsi in una triste passerella di giocatori esausti costretti a competere in amichevoli gonfiate. Infantino, circondato da denaro e soddisfazione personale, sembra poco interessato alla sorte dei giocatori, mentre si avvicina ulteriormente a miliardari assetati di potere sugli spalti.