Perché si parla poco del rigore calciato da Stuani che è finito in rete? Forse perché la prestazione del Girona in Coppa contro il Logroñés non può essere giustificata. Il rigore trasformato dal giocatore uruguaiano è stato a segno, ma per molti risulta difficile definire l’evento come un ‘ingiustizia’ di fronte a una squadra di Seconda Federazione composta per lo più da riserve, con un uomo in meno per quasi trenta minuti e un giocatore che ha dovuto sostituire il portiere.
Non c’erano spiegazioni plausibili. Gli uomini di Míchel non hanno dimostrato la superiorità attesa e hanno pagato caro la loro mancanza di intensità, creatività ed efficacia, in una partita che si è protratta fino ai calci di rigore. Si può dire senza timore di esagerare che hanno fatto una brutta figura, proprio come accade a molti club nel corso della loro storia, e il Girona ha subito questa sorte il 4 dicembre 2024, in un anno in cui erano all’esordio in Champions.
Ora i catalani si trovano di fronte a un momento di riflessione su quanto accaduto. Quello che Míchel considerava una finale – e che ha comunicato ai suoi giocatori prima del viaggio in La Rioja – non è stato percepito come tale da parte di alcuni di loro. Non riuscire a prevalere contro un avversario carico di entusiasmo porta a conseguenze in questo tipo di competizioni, e più le difficoltà si presentavano per i logroñesi, più sembravano trovare nuova forza. Le sensazioni sono contrastanti. La squadra gioca bene – anzi, il contrario è vero – e non presenta gravi lacune in difesa. Tuttavia, il blocco che affligge il loro gioco offensivo li rende prevedibili in gran parte delle partite. Manca sorpresa, serve qualcosa di più. E tutto ciò mentre si preparano ad affrontare due avversarie che non perdonano facilmente, come il Real Madrid e il Liverpool, che saranno i prossimi a visitare Montilivi.
Nonostante il brusco risveglio, non c’è tempo per rimanere delusi, ora arrivano le squadre forti. Pertanto, il Girona deve riflettere su se stesso e ritrovare quella caratteristica distintiva su cui Míchel ha lavorato nel corso degli anni. Non basta provarci, è necessario compiere un ulteriore passo avanti, senza entrare in confronti con la scorsa stagione.