Eventi sorprendenti della vita. Proprio nella stessa giornata in cui veniva annunciata ufficialmente la nomina di Ernesto Valverde come “figlio illustre di Bilbao”, l’Athletic ha battuto il Real Madrid in un incontro di campionato a San Mamés dopo nove anni.
Il contributo del tecnico originario di Gasteiz alla guida della squadra del Botxo per tre diversi periodi continua a essere significativo. Attualmente, con Uriarte alla presidenza, la Gabarra ha finalmente riempito le acque della Ría dopo un lungo periodo di attesa di quarant’anni.
“Per far risuonare nuovamente il nostro cuore rojiblanco e risvegliare nelle nuove generazioni di Bilbao il valore di un Athletic txapeldun”. Questa è stata la motivazione del Comune di Bilbao per giustificare la scelta di Valverde come uno dei tre illustri figli della città nel 2024. Secondo le indicazioni dell’amministrazione, “viene conferita a chi è nato o risiede attualmente a Bilbao o nell’Area Metropolitana e che, grazie alla sua iniziativa, dedizione o impegno personale, si è distinto in modo straordinario, evidente ed esemplare per la sua condotta civica in ogni ambito dell’attività sociale, intesa nella sua più ampia definizione”. Scelta coraggiosa. Molti dei presenti mercoledì scorso a San Mamés non erano a conoscenza di questa nomina. La sorpresa dei tifosi rojiblancos, al di là del nuovo omaggio conferito al Botxo, è derivata dalle scelte di formazione dello stesso allenatore. “Non capisco”, ha dichiarato qualcuno, osservando la lista delle formazioni ufficiali. Valverde ha ulteriormente dimostrato di avere il pieno controllo della situazione. L’opzione in porta appariva piuttosto chiara, considerando il buon stato di forma di Julen Agirrezabala e la lunga inattività di un Unai Simón ormai ristabilito.
Il portiere del Athletic, sebbene mostri una qualità indiscutibile, ha ancora bisogno di acquisire maggiore esperienza per ritrovare la sicurezza e le sensazioni necessarie tra i pali. In difesa ci sono stati alcuni colpi di scena. Sorprese giunte da entrambi i lati. Gorosabel è stato scelto per giocare a destra, mentre il giovane Adama, inesperto, ha occupato la fascia sinistra. Entrambi hanno svolto egregiamente il loro compito, sostenendo il ritmo fino a quando hanno potuto, venendo poi sostituiti dai più esperti De Marcos e Yuri quando necessario. Più avanti, nel doppio pivot, ci si attendeva il ritorno di Galarreta, visto che Prados era squalificato e non poteva partecipare alla partita di domenica a Vallecas, ma Valverde ha optato per Jauregizar, rivelatosi un’ottima scelta. Il bermeotarra ha disputato contro il Real Madrid quello che potrebbe essere considerato il suo miglior incontro con la maglia del club. E non è finita qui, poiché anche in attacco c’erano attese su Guruzeta. Tuttavia, Valverde ha schierato Berenguer. Nella formazione ufficiale era indicato il navarro come esterno destro e Iñaki Williams come punta centrale, ma in realtà la situazione era opposta. L’attaccante ghanese ha iniziato e concluso la partita come esterno destro, mentre Berenguer, autore del primo gol della serata, ha agito da centravanti. Con il punteggio di 1-0 dopo il suo gol, Berenguer è stato sostituito al minuto 63 da Guruzeta, che è diventato uno dei protagonisti principali della partita, segnando il gol decisivo per la vittoria dei leoni.
Dopo quasi dieci anni senza riuscire a vincere contro il Madrid in campionato a San Mamés, il risultato di ieri permette di consolidare il quarto posto in classifica, garantendo così l’accesso alla Champions. Inoltre, è evidente che la panchina dell’Athletic è guidata da un personaggio di grande prestigio proveniente da Bilbao.