Luis Sabalza, presidente dell’Osasuna, ha celebrato dieci anni di mandato, un periodo caratterizzato da molteplici trasformazioni che vanno dall’evitare il rischio di retrocessione alla terza divisione fino al ritorno in Europa dopo sedici anni e alla ristrutturazione di uno stadio che ora rappresenta un prezioso punto di riferimento per il club.
Oggi, mentre il team navarro si trova saldamente in Primera División nel suo sesto anno, è opportuno riflettere su quanto accadeva non molto tempo fa. Sono trascorsi 3.653 giorni da quando Sabalza assunse l’incarico in una fase critica. Durante la stagione 2014/2015, l’Osasuna cambiò ben tre allenatori.
Dopo quattordici anni di permanenza nella massima serie, il ritorno in Segunda fu particolarmente difficile. Sabalza, proveniente da Sangüesa, è diventato il ventitreesimo presidente nel corso della storia del club, carica che ricopre ancora oggi. In un anno segnato da una crisi sul piano sportivo ed economico, si verificò un evento straordinario. A Sabadell, non solo fu evitata una retrocessione, ma si salvò anche l’intera esistenza del club. Javier Flaño si distinse come eroe, sostenendo il suo presidente, che fino ad allora non aveva molte opzioni per migliorare la situazione. Un altro anno in Segunda portò all’emozionante primo ascenso di Sabalza; sembrava prematuro, considerando l’instabilità delle fondamenta del club. L’elevato grado di competitività di quella Primera e il fatto che la squadra fosse guidata da tre diversi allenatori (Enrique Martín, Joaquín Caparrós e Petar Vasiljevic) non fecero altro che deludere le aspettative. Tornati in Segunda, l’Osasuna ingaggiò Diego Martínez, che, nonostante il suo ottimo lavoro con il Sevilla B, non riuscì a instaurare un buon rapporto né con i tifosi né con la squadra. Fu solo al termine della stagione che fu presa quella che potrebbe risultare la decisione più significativa della recente storia del club.
Nel giugno del 2018, Jagoba Arrasate è stato scelto come nuovo allenatore della squadra. La sua figura ha portato carattere, identità e una forte connessione con i tifosi durante cinque stagioni indimenticabili, elevando così il suo nome a livello di leggenda. In questo periodo, insieme a Sabalza, una delle figure chiave della gestione positiva, l’Osasuna è riuscito non solo a garantirsi una buona permanenza in campionato, ma anche a conquistare un secondo posto in Coppa, sfiorando il trionfo dopo quello del 2005. Nello stesso anno, la squadra si è qualificata per le fasi preliminari della League Conference, ma è stata eliminata dal Brujas. Tra le importanti iniziative del presidente 77enne spicca la realizzazione del nuovo Sadar. Questa infrastruttura, che ha sostituito lo stadio di San Juan, ha visto un’ampliamento con la costruzione della Tribuna di Preferenza nel 1989 e ha compiuto un altro passo avanti nel giugno del 2019, grazie a una votazione tra i soci sui vari progetti presentati. Il ‘Muro Rosso’, che ha una capienza di 23.576 posti, è stato progettato con un’unica copertura, mantenendo l’altezza della struttura precedente. Alla fine di agosto 2021, un sogno di Sabalza si è avverato. Questo rappresentava un progresso verso il futuro, senza compromettere l’essenza di uno stadio con una lunga tradizione in Prima Divisione, con un costo di 23 milioni. A settembre di quest’anno, in occasione di un evento inaugurale guidato da Sabalza, il club ha svelato il progetto ‘Futuro Tajonar’, che prevede l’ampliamento del centro sportivo con un investimento di 18 milioni di euro. In questo modo, Tajonar arricchirà le attuali strutture, che saranno modernizzate, con la costruzione di un nuovo stadio, due campi in erba naturale, altri due in erba artificiale e un edificio su due piani destinato alle attività quotidiane della squadra e agli uffici del club.
Nel mese di maggio, Osasuna ha ufficializzato l’assunzione di Vicente Moreno come nuovo allenatore, subentrando a Arrasate. La scelta della direzione sportiva, sostenuta dalla presidenza, sembra aver trovato conferma nel tempo, nonostante ci siano state alcune riserve da parte dei tifosi. Attualmente, la squadra occupa il settimo posto con 24 punti e ha reso El Sadar un campo difficile da espugnare, con una sola sconfitta subita. Un’altra domanda importante riguardo a Sabalza è se deciderà di ricandidarsi dopo averlo fatto nel 2017 e nel 2021. Non ci sono dubbi sulla sua dedizione, e con il suo operato si sono raggiunti risultati che sembravano impossibili qualche anno fa, dunque sembra che voglia proseguire nel suo ruolo.