José Luis Martínez Almeida, sindaco di Madrid, è un appassionato dichiarato del Atlético de Madrid. La sua gioia è stata particolarmente evidente durante l’inaugurazione del Parco Atlético de Madrid, avvenuta lunedì 9 dicembre nell’area dell’ex stadio Vicente Calderón. “Questo progetto rappresenta il culmine di Madrid Río,” ha commentato il politico, mettendo in evidenza che l’iniziativa “illustra la città del futuro, con oltre sei ettari di spazi verdi, infrastrutture, servizi e abitazioni per soddisfare una delle esigenze più pressanti dei cittadini madrileni.”
Nel suo discorso, il sindaco ha mostrato il suo orgoglio per la squadra.
Ha iniziato ringraziando l’Atlético per la sua scelta di trasferirsi dal Vicente Calderón al Metropolitano. “Senza il vostro impulso e la vostra visione, non sarebbe stato possibile realizzare questo progetto,” ha affermato. Ha anche voluto rispondere a coloro che si riferiscono alla squadra con il soprannome ‘Pupas’.
“Per tutti quelli che credono che abbiamo perso più di quanto abbiamo vinto, devo dire che in realtà abbiamo ottenuto molte più vittorie di quante siano state le sconfitte. Dobbiamo essere molto fieri della nostra storia e del fatto di essere uno dei club più importanti, non solo di Madrid, ma del mondo. La maggior parte delle squadre vorrebbe avere il palmarès dell’Atlético de Madrid e gran parte di questa storia è stata costruita al Vicente Calderón, con campionati e quella famosa Coppa Intercontinentale sollevata dal grande capitano, Adelardo, insieme a tante storie indimenticabili che continuano al Metropolitano,” ha sottolineato Martínez Almeida. IMPORTANZA DELL’IDENTITÀ DELLA CITTÀ Il sindaco ha poi rimarcato l’importanza del nuovo Parco Atlético de Madrid nel mantenimento delle caratteristiche distintive della città.
La capitale spagnola, Madrid, rappresenta un modello di come mantenere viva la propria storia e identità. Quest’area è strettamente legata all’Atlético de Madrid e ai suoi tifosi, una comunità affettuosa e appassionata. Per questo, abbiamo deciso fin dall’inizio di preservare la memoria di questo luogo, creando uno spazio verde dove un tempo si trovava il campo da gioco. Questa area sarà in grado di rievocare il punto esatto in cui si trovava il cerchio centrale e il luogo dal quale veniva effettuato il calcio d’inizio. Inoltre, vogliamo rendere omaggio agli eventi significativi che si sono susseguiti dal famoso ottobre del 1966, quando Luis Aragonés segnò il primo gol, fino a maggio 2017, quando Correa ha chiuso definitivamente la storia dei gol al Vicente Calderón, eccetto quello di Pedraza durante l’ultima partita di leggende. Martínez Almeida, che ha vissuto numerosi momenti memorabili in questo stadio, ha rimarcato come fosse un luogo denso di emozioni, felicità e sogni, dove tanti tifosi si riunivano per supportare la propria squadra, vivere la propria identità e ammirare tanti straordinari talenti sul campo.