Simeone sul suo futuro: “Quando lascerò, arriverà sicuramente un allenatore straordinario.”

Diego Pablo Simeone, allenatore dell’Atlético de Madrid, ha discusso del suo futuro e della sua possibile separazione dal club. In un’intervista con l’ex calciatore del team colchonero Maxi Rodríguez, trasmessa su Telemundo, Simeone ha espresso alcune certezze e diverse incertezze.

Riguardo la durata della sua permanenza nell’Atlético, la buona notizia è che non sembra imminente una sua partenza. Tuttavia, il tecnico argentino ha affermato che sente la necessità di vivere nuove esperienze dopo 13 anni alla guida della squadra.

“Da circa quattro anni, mi pongono una domanda simile.

Vivo nel presente e in questo momento do tutto me stesso all’Atlético de Madrid perché lo amo, perché credo nel suo potenziale di crescita e perché mi stimola competere con le squadre più forti”, ha dichiarato Simeone. Ha anche sottolineato che con il tempo ci sarà un cambiamento, sia da parte sua che del club, con la possibilità di non continuare insieme. “Potrebbe accadere tra un anno, quattro o otto… Non lo posso prevedere. Ma sono consapevole che ho bisogno di esplorare nuovi percorsi e vivere altre esperienze. Quello che abbiamo costruito qui sarà difficile ripeterlo altrove, ma possiamo trasferire i valori che abbiamo instillato nel club”, ha aggiunto.

Simeone è sicuro che dopo la straordinaria crescita dell’Atlético, non ci sarà un ritorno indietro e ritiene che il nuovo allenatore che subentrerà avrà potenzialità immense. “Quando verrà il mio momento di lasciare il club, non ho alcun dubbio che ci sarà un allenatore eccezionale. È impossibile che non venga qualcuno di capace. Chi arriverà avrà sicuramente strumenti che io non avevo, e noi lasceremo al club ciò che sarà necessario per proseguire il suo cammino. Nella vita, quando ci si trova in un posto che si ama, è fondamentale lasciare qualcosa dietro di sé”.

Il Cholo ha condiviso le sue riflessioni sul suo legame con l’Atlético, definendolo come la sua casa e un elemento fondamentale della sua vita. Essendo stato sia giocatore che allenatore per oltre metà della sua esistenza con la squadra, ha descritto il profondo rispetto che ha ricevuto, nonostante un inizio difficile nel 1994. Ricorda come i tifosi lo abbiano rapidamente accolto, anche se la sua prima stagione non fu delle migliori. Tuttavia, dal secondo anno, con l’arrivo di Radomir Antic, la situazione è cambiata radicalmente: la squadra è diventata competitiva, vincendo la Coppa del Re e LaLiga.

In un’intervista a Telemundo, ha rivelato che, anche nei momenti di incertezza, la sua intenzione di tornare all’Atlético era sempre chiara. Ha vissuto esperienze in Italia e poi è tornato in Argentina, preparandosi mentalmente per un futuro legato al club. Descriveva la sua determinazione a rimettere l’Atlético in una posizione di prestigio e rendere la squadra competitiva. La sua dedizione per il club si riflette nei 13 anni di permanenza, durante i quali ha dato tutto se stesso, mantenendo vivo il suo desiderio di migliorare.

Il CAMBIO DELL’ATLÉTICO E LA CORSA PER IL TITOLO

Simeone ha sottolineato come l’Atlético che ha trovato al suo arrivo sia notevolmente diverso da quello attuale. Ha attribuito questa trasformazione a un eccellente lavoro collettivo, facendo riferimento sia al campo che alle decisioni prese in seno alla società. “È evidente quanto il contesto del club sia cambiato. La direzione di Miguel Ángel Gil e Enrique Cerezo è stata superlativa. Ricordo quando sono arrivato qui e Miguel ci chiedeva di qualificarci per la Champions; eravamo a soli quattro punti dalla retrocessione e a 18 o 20 dal terzo posto. All’epoca si qualificavano solo le prime tre squadre. C’era anche il rischio che, se non ci fossimo riusciti, avrei potuto lasciare il club. Per fortuna abbiamo vinto la Europa League, siamo finiti quarti e ci siamo andati vicino”, ha dichiarato il tecnico argentino. Ha anche rivelato che “l’obiettivo di Miguel Ángel è sempre stata la Champions”. La Champions genera risorse per crescere, permettendo una gestione del club che potrebbe attrarre investitori a livello globale. Oggi, l’Atlético è rinomato in tutto il mondo, a differenza di un tempo, quando era meno riconoscibile. Questo è stato possibile grazie alla gestione strategica del club”, ha concluso.

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