Il Rayo Vallecano ha deciso di non presentare una denuncia contro Vinicius, evitando così di incorrere in sanzioni

Dal sabato sera, un gesto di Vinicius ha catturato l’attenzione sui social, diventando virale. Durante la sua uscita dal terreno di gioco dello Stadio di Vallecas, il calciatore brasiliano ha puntato i due dita verso il basso, un riferimento che allude alla possibilità di retrocessione del Rayo Vallecano.

Questo comportamento non è stato accolto positivamente nella comunità di Vallecas, a partire dal presidente del club, Martín Presa, che ha commentato la situazione ieri durante una trasmissione su Cadena COPE. Tuttavia, il Rayo non sembra intenzionato a presentare una denuncia formale al Comitato Disciplinare della RFEF, nonostante la possibilità di farlo sia prevista dal loro Codice Disciplinare, con scadenza per domani martedì alle ore 14:00.

Il Codice prevede che l’inizio di un procedimento possa avvenire d’ufficio, su richiesta di una parte interessata, o su sollecitazione del Consiglio Superiore di Sport. La decisione di non intraprendere ulteriori azioni da parte del club potrebbe salvaguardare il giocatore da complicazioni legali; se venisse presentata una denuncia, sarebbe necessario avviare un procedimento straordinario che potrebbe concludere senza sanzioni o con una proposta di punizione nei confronti del calciatore del Real Madrid.

Se il brasiliano dovesse essere ritenuto responsabile, potrebbe affrontare una sospensione fino a quattro gare, in base all’articolo 98 che tratta delle provocazioni gravi verso il pubblico. Tale articolo stabilisce che: “Se l’azione provoca l’ostilità del pubblico con un obiettivo specifico, e se da ciò derivano incidenti gravi, la violazione sarà punita con una sospensione che varia da quattro a dodici partite”. Tuttavia, se il gesto di Vinicius fosse giudicato come un’infrazione lieve, la conseguenza per lui sarebbe di una sola partita: “Provocare l’animosità del pubblico senza raggiungere l’intento, comporterà una sospensione che va da uno a tre match o una sanzione che dura fino a un mese.”

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