Il Girona sta attraversando un momento difficile, e il problema principale non si limita solo alle recenti prestazioni della squadra, ma si estende anche alle impressioni trasmesse da Míchel, colui che ha guidato il club al suo massimo storico. Dopo l’ultima sconfitta contro il Mallorca, l’allenatore ha mostrato un atteggiamento insolitamente deluso e auto-critico, ammettendo di non riuscire a trovare le giuste soluzioni per invertire la fase negativa della sua squadra.
Sono sette le partite consecutive senza vittorie, con sei di esse concluse con una sconfitta, considerando gli impegni in Copa del Rey, LaLiga e Champions League. Ancora più preoccupante è che in tre di quelle partite, la squadra non ha dimostrato la solidità che ci si aspettava.
Solitamente ottimista e fiducioso nel gruppo, il mister ha riconosciuto che il problema va oltre la mancanza di intensità, includendo anche una disconnessione mentale e collettiva. “Sono preoccupato e arrabbiato. Non riesco a far esprimere al meglio la squadra”, ha dichiarato, rivelando la sua frustrazione nel non riuscire a trovare soluzioni a errori significativi, sia in fase difensiva che offensiva. Il prossimo incontro con il Valladolid, in programma per venerdì, sarà decisivo per le aspirazioni dei giocatori. I pucelanos, nonostante si trovino in zona retrocessione, arrivano carichi dopo aver vinto contro il Valencia e si preannunciano come un avversario temibile. Per i ‘gironins’, l’obiettivo non è solo interrompere questa striscia negativa, ma anche recuperare fiducia e dimostrare miglioramenti che possano dissipare i dubbi di alcuni membri della squadra. In gioco non c’è solo un match, ma anche il morale di un gruppo che, negli ultimi mesi, è passato dallottare per un posto in Europa a mettere in discussione i propri obiettivi stagionali. Ciò che è certo è che la squadra possiede il talento necessario per ripetere una partecipazione a livello continentale.