Una delusione. Si è interrotta la straordinaria serie di vittorie consecutive della squadra rossa e bianca, ferma a sei. Tuttavia, il pareggio contro l’Alavés ci consente di prolungare un’altra striscia, quella che porta l’Athletic a tredici partite senza sconfitte.
Il punto conquistato a Mendizorrotza può sembrare poco significativo in questo momento, ma potrebbe rivelarsi cruciale, come sanno bene Barcellona e Villarreal. Tra le prime sei squadre in classifica, solo l’Atlético di Cholo Simeone ha ottenuto una vittoria in una giornata influenzata dalla stanchezza post-europea.
L’ultima novità è che, ora, i ragazzi di Valverde hanno un’intera settimana per prepararsi con attenzione all’imminente trasferta di sabato a Iruñea. Il tempo prima della partita ci sembrerà interminabile. Il ricordo della vittoria di Istanbul è ancora vivido, eppure sembra lontano. Quella vittoria contro i ragazzi di Mourinho potrebbe averci costato la partita di domenica, ma il calcio è così: pieno di impegni ravvicinati. A Vitoria, la squadra non ha mostrato la giusta energia. Il gioco dei rossi e bianchi è apparso prevedibile, come le lancette di un orologio. È stata una partita piatta, senza spunti. Eppure, con il gol di Unai Gómez nei primissimi minuti, sembrava che avessimo tutto sotto controllo. Quarto match in undici giorni – l’ottavo in ventuno – e come si fa a non risentirne? I giocatori bilbaini sono arrivati a Mendizorrotza con la pressione addosso. Come uno studente che riesce a superare gli esami ma si presenta all’ultimo con il morale a terra, i leoni sono rimasti a zero, proprio come i pantaloni che indossavano.