Ecco come sono distribuite le quote del Girona

L’iscrizione del Girona alla Champions League ha portato, negli ultimi mesi, a una serie di modifiche richieste dalla UEFA per consentire al club catalano di partecipare alla competizione. La connessione tra la società ‘gironina’ e il City Group ha messo in movimento gli uffici di Montilivi su questioni interne piuttosto delicate, costringendo i dirigenti a cercare soluzioni a vari problemi.

Questo mercoledì, il Girona tiene la sua prima assemblea degli azionisti dopo la necessaria ristrutturazione delle quote di proprietà, avvenuta grazie alla qualificazione della squadra per la Champions. La sinergia con il Manchester City non doveva costituire un ostacolo per la partecipazione di entrambi alla massima competizione europea.

Per questo motivo, il Girona e la UEFA hanno concordato una modifica di alcuni aspetti in tempi più lunghi rispetto a quelli standard, per evitare penalizzazioni legate alla multiproprietà. La disponibilità del Girona ha soddisfatto la UEFA, facilitando l’implementazione graduale delle nuove disposizioni. Pertanto, le azioni del City Group sono state trasferite in un fondo fiduciario, mentre sono emersi tre nuovi membri: Matthew Shayle, Edward Hall e Paul Houston, i nuovi rappresentanti eletti nell’assemblea straordinaria del club. John MacBeath, Simon Cliff e Ingo Bank, precedentemente legati al Manchester City, hanno lasciato i loro incarichi, permettendo l’ingresso di nuovi rappresentanti. Shayle, Hall e Houston appartengono a Wiggin Osborne Fullerlove, uno studio legale internazionale che fornisce servizi specializzati a clienti con un alto patrimonio. In termini di azionariato, la distribuzione della proprietà del Girona è la seguente: il 47% è detenuto dal City Group in fiducia, il 35% da Marcelo Claure e il 16% da Pere Guardiola.

Il Girona possiede un capitale sociale di sette milioni centotrentottomilatrecentoventi euro (7.138.320 €), suddiviso in un milione settecentottantaquattromilacinquecentoottanta azioni (1.784.580) azioni nominative, ciascuna con un valore nominale di quattro euro (4,00 €).

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