Carlo Ancelotti ha scritto una pagina significativa nella storia del Real Madrid mercoledì scorso, conquistando la Coppa Intercontinentale e diventando il tecnico con il maggior numero di trofei nella storia del club, ben quindici. Dopo la partita a Doha, ha espresso il suo sollievo e ha riconosciuto il valore della sua squadra, che nella scorsa stagione gli dava serenità.
Ora, nonostante un avvio di stagione difficile, sembra aver ritrovato fiducia: “Tutto torna alla normalità”, ha dichiarato, con un nuovo trofeo nel suo palmarès e una medaglia al collo. Il Real Madrid, sceso in campo allo stadio di Lusail (Doha, Qatar), cercava il secondo titolo della stagione, in un cammino che lo porterà a puntare a sette trofei.
Aveva già conquistato la Supercoppa Europea in agosto battendo l’Atalanta (2-0) e ha ripetuto il successo, sconfiggendo il Pachuca (3-0) nella finale intercontinentale. Nonostante due momenti difficili, il club è attualmente in testa nella corsa ai trofei. Le difficoltà iniziali erano iniziate con una sconfitta pesante contro il FC Barcelona (0-4) e un’altra battuta d’arresto, in casa, contro il Milan (1-3). Due vittorie in Liga avevano fatto sperare in un miglioramento, ma sono arrivate altre battute d’arresto con sconfitte contro il Liverpool (2-0) e l’Athletic Club (2-1), aumentando le incertezze attorno alla figura di Ancelotti. Nonostante avesse trionfato in Liga, Champions e Supercoppa di Spagna nella scorsa stagione, oltre alla Supercoppa Europea in agosto, il tecnico è stato sottoposto a critiche. Anche lui, normalmente conciliatore, ha lanciato un appello ai suoi giocatori per una reazione decisa. L’8 novembre, ha esortato i suoi a dimostrare sul campo, sottolineando che avevano già analizzato tutti i punti deboli a Valdebebas e che ora non c’era altro da fare. Ha messo la pressione sui suoi calciatori.
Dopo la pesante sconfitta nel derby, le parole pronunciate hanno dato il via a una reazione positiva in campionato, posizionando il Real Madrid al terzo posto della Liga, alla pari con l’Atletico Madrid e a solo un punto dal capolista, il Barcellona, con una partita da recuperare per la squadra di Ancelotti – prevista per il 3 gennaio a Mestalla contro il Valencia. “Lutteremo fino alla fine. Come sempre”, ripeteva Ancelotti nei momenti difficili. Dopo aver conquistato l’Intercontinentale, il tecnico si è mostrato più ottimista che mai. “Era fondamentale per noi arrivare vivi a Natale, purtroppo abbiamo un’altra partita il 22, ma se guardiamo al progresso della squadra negli ultimi due mesi, dalla sconfitta contro il Milan, noto che c’è stata una crescita significativa in termini di atteggiamento e impegno. Questo mi fa ben sperare per il 2025. Siamo ancora in corsa”, ha dichiarato l’allenatore italiano. Ancelotti ha anche manifestato un certo sollievo. I primi quattro mesi del campionato sono stati impegnativi, con 26 infortuni, tra cui quelli di Carvajal e Militao, particolarmente gravi a causa delle lesioni ai legamenti crociati anteriore al ginocchio, e l’adattamento di Kylian Mbappé nella squadra vincitrice della Champions. Lontano dalla “luna di miele” della stagione precedente, che era stata la più facile da gestire nella sua carriera, come recentemente ammesso, Ancelotti è apparso teso e serio nelle sue apparizioni pubbliche. Tuttavia, ha superato questa fase e ha ricominciato a scherzare con i giornalisti. “Nella seconda metà della stagione sono stato un po’ più nervoso del solito, non tanto per le critiche, ma perché il rendimento della squadra non mi convinceva. Nel 2025 tornerò alla normalità”, ha dichiarato in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Pachuca.
Dopo aver affrontato e superato due crisi, Ancelotti si prepara a confermare la sua calma durante la partita contro il Sevilla al Santiago Bernabéu, prevista per domenica. Questo incontro segna la conclusione di un 2024 in cui ha guidato la squadra verso cinque vittorie in competizioni, mentre il nuovo anno, il 2025, si appresta a iniziare con la necessità di decidere se investire nel mercato invernale per rinforzare una difesa ormai compromessa. Gennaio si preannuncia fitto di impegni, con sette (o otto, se si raggiunge la finale della Supercopa di Spagna) gare in programma.