Il Valencia ha inaugurato giovedì la sua Assemblea Generale, un evento aperto per la prima volta in cinque anni a tutti gli azionisti. Quella che sembrava essere una riunione potenzialmente tesa ha superato ogni aspettativa di conflitto. Il club, con il sostegno schiacciante di Peter Lim, intendeva approvare un controverso prestito di 325 milioni di euro per completare il nuovo stadio Nou Mestalla.
Tuttavia, non si è discusso affatto sulla costruzione di questo stadio e i 190 azionisti presenti sono rimasti delusi, non avendo l’opportunità di confrontarsi ma solo di esprimere il loro dissenso verso Lim.
La riunione, inizialmente prevista per le ore 12, è stata subito segnata da un forte malcontento.
Non appena la presidente, Layhoon Chan, e i membri del consiglio sono usciti dal tunnel di Mestalla, sono stati accolti da fischi e proteste così intensi che non sono riusciti nemmeno a dare inizio all’assemblea. Dopo dieci minuti di tentativi inutili di aprire i lavori, le forti critiche hanno costretto i dirigenti a sospendere l’incontro e lasciare il campo. Questo accadeva in un clima di confusione tra gli azionisti, alcuni dei quali, appartenenti ad associazioni che si oppongono a Lim come Libertà VCF, hanno denunciato presunti atti di “illegalità”.
Tre ore più tardi, però, la presidente ha tenuto una conferenza stampa in cui, sorprendentemente, non ha escluso la possibilità di una vendita del club: “Se ci fosse un’offerta molto interessante, Peter Lim certamente la prenderà in considerazione,” ha dichiarato Chan. Tuttavia, ha aggiunto che Lim “non svende i suoi attivi”, suggerendo che potrebbe esserci una gara d’acquisto per il Valencia. Insieme alla direttrice finanziaria Inma Ibáñez, Chan ha anche comunicato che le opere del Nou Mestalla riprenderanno il 10 gennaio, affermando che “non c’è possibilità di tornare indietro,” pur specificando che il prestito di 325 milioni approvato non è correlato in alcun modo a una potenziale vendita del club.
Sopraffatta da quanto accaduto poco prima, ha richiesto assistenza “almeno a Rubén Baraja e alla squadra”, attualmente in fondo alla classifica, e ha specificato di non avere alcuna “istruzione” da Lim per rimuovere l’allenatore di Valladolid. Dal canto suo, Ibáñez ha dichiarato di sperare che non si verifichi, ma ha anche menzionato di avere “un piano finanziario” per rendere la situazione dopo la retrocessione più gestibile. Sembra che il Valencia stia cercando di prepararsi a affrontare le difficoltà future.