Alejandro Papu Gómez, attualmente sanzionato per due anni a causa di un positivo per doping, di cui deve ancora scontarne uno, ha espresso le sue critiche nei confronti della dirigenza del Sevilla. Accusa i leader del club di averlo abbandonato in un momento difficile, una situazione emersa dopo la rescissione del suo contratto con il club e il suo passaggio al Monza in Italia.
A 27 anni e senza squadra, si prepara a tentare un ritorno nel calcio professionistico. Recentemente, ha effettuato un breve periodo di allenamento in Spagna con il CD Manchego, una squadra di Tercera RFEF, rivelando la sua insoddisfazione per il modo in cui il Sevilla ha gestito la sua situazione.
Infatti, il suo controllo positivo è stato riscontrato durante un allenamento con la squadra andalusa.
Gómez ha dichiarato: “Ci sono alcuni aspetti che mi lasciamo perplesso. Monchi e il presidente, José María del Nido Junior, erano certamente a conoscenza della situazione. I miei avvocati hanno tentato di contattare quelli del club, ma mi hanno chiuso le porte. Hanno riferito che non si sarebbero presi carico di nulla, lasciandomi completamente solo.” L’atleta ha spiegato di aver assunto uno sciroppo per la tosse di suo figlio, che ha causato l’infrazione. Ha scoperto del suo risultato positivo durante il Mondiale, proprio prima della finale, e ha chiarito perché non ha potuto richiedere un’autorizzazione per uso terapeutico, citando la documentazione medica relativa all’assunzione dello sciroppo. “Non ho potuto farlo perché, prima di tutto, mi hanno informato mentre ero in Qatar. Poi sono tornato in Argentina e il tempo è passato. Inoltre, il club aveva licenziato il medico principale, cosa che mi ha colpito. Non so se ciò sia avvenuto per le molte lesioni o perché fossero a conoscenza della mia situazione. Così sono trascorsi quindici giorni e non ho potuto fare nulla.”
La crisi del Sevilla Secondo il centrocampista, la situazione difficile del Sevilla, sia sul piano sportivo che economico, è il risultato di una cattiva amministrazione da parte dei suoi dirigenti. “Ci sono stati errori nella gestione. È incomprensibile che, dopo tre anni consecutivi in Champions e con vendite per 100 milioni, ci siano così tante difficoltà finanziarie e che la squadra sia scesa. Hanno fatto scelte errate nei trasferimenti e hanno cambiato spesso allenatore, non hanno portato avanti i progetti… Passando dal giocare in Champions a lottare per non retrocedere. Il Sevilla non è una squadra semplice: ha un pubblico molto appassionato che richiede risultati e quando le cose non vanno bene, la pressione cresce, quindi è naturale che molti giocatori non riescano a gestirla e non sia facile giocare in quel contesto,” ha commentato il Papu in un’intervista a ‘Relevo’.