Chiusura del 2024 non proprio da sogno, anzi. La Real ha abbandonato il campo di Balaídos, cadendo con un resounding 2-0 contro il Celta, senza alcuna opposizione. Prima della partita ha perso Zubimendi, non incluso nell’elenco finale, e Aguerd, infortunatosi durante il riscaldamento; insieme a loro hanno lasciato la squadra anche la direzione, la grinta, il gioco e i tre punti, oltre alla possibilità di qualificarsi per competizioni europee.
La Real è apparsa debole, priva di idee e senza voglia di combattere, rinunciando infatti sia alla txistorra che al pulpo, lasciando così ai rivali una facile vittoria. Il team donostiarra non ha nemmeno tentato un tiro in porta, segnando così una performance davvero deludente, da dimenticare.
Speriamo che il 2025 porti qualcosa di meglio rispetto a questo 2024 altalenante che si conclude con una grande delusione, rovinando la festa di Santo Tomás per i tifosi.
Un disastro vero e proprio
Le cause di questa debacle possono essere molte: ultimi cambiamenti, voglia di Natale o nostalgia per la txistorra di Santo Tomás, ma l’atteggiamento della Real a Balaídos è stato imbarazzante. La squadra di Imanol non ha mostrato tracce di sé né del lavoro fatto nella prima settimana libera da impegni dopo lungo tempo. I giocatori sono arrivati in ritardo su ogni pallone, privi della capacità di costruire gioco e difendersi. In campo sono sembrati come anime in pena. Il Celta di Giráldez ha approfittato di questa situazione, e non ha esitato a punire una squadra che ha offerto la partita. I txuri urdin, una volta solidi e quasi imbattibili, si sono trasformati in una difesa permeabile, con gol concessi a profusione ancor prima che le promozioni iniziassero.
Già al quarto minuto, Remiro è stato costretto a compiere un grande intervento su un tiro di Alfon da fuori area, deviato leggermente da Aihen, che ha avuto un ruolo negativo nei primi 45 minuti nel suo ritorno nel luogo dove si infortunò al crociato lo scorso gennaio.
I gol del Celta tardarono ad arrivare. La Real non riusciva a fermare le azioni del 3-4-3 avversario. I terzini si trovavano in difficoltà nel marcare i cursori avversari, arrivando sempre in ritardo; pur essendo molti in mezzo al campo, non sembravano avere il controllo. La difesa, inoltre, si mostrava vulnerabile. Con Aramburu e Aihen che spesso abbandonavano le proprie posizioni, Pacheco si ritrovava bloccato in una linea difensiva improvvisata, cercando di contenere Iglesias, mentre Turrientes veniva spostato quasi in posizione di difensore sinistro. Questo lo portò a ricevere un cartellino giallo dopo aver atterrato un avversario in ripartenza. Sia Sucic che Brais non eseguivano il lavoro difensivo necessario, faticando a coprire il campo e a recuperare palla. Non solo loro, ma anche le ali si trovavano nella stessa situazione. Il risultato era una grande difficoltà, soprattutto considerando la mancanza di creazione di gioco con la palla.
Errori che portano a subire gol
La Real ha riproposto prestazioni deludenti simili a quelle iniziali della stagione, compiendo sbagli che si trasformano in reti avversarie. Questo ha permesso a Pablo Durán, giovane proveniente da A Madroa, di festeggiare il suo primo doppio gol con la maglia celeste. Il primo è arrivato grazie a un potente tiro da lontano, frutto di una tragica azione difensiva in fase di transizione, in cui Remiro non è riuscito a intervenire. Gli uomini di Imanol hanno tentato una reazione con un colpo di testa impreciso di Zubeldia da un calcio piazzato, ma prima dell’intervallo è arrivato il secondo gol. Un errore clamoroso di Aihen in fase di controllo ha portato alla perdita del pallone; il Celta ha approfittato immediatamente, creando un facile scambio al limite dell’area, con Alfon che ha servito Durán sul secondo palo, mentre Aramburu tardava a chiudere il passaggio. La situazione si è aggravata ulteriormente.
Imanol apporta modifiche sostanziali, ma senza risultati
Come previsto, Imanol ha deciso di scuotere la situazione durante l’intervallo, effettuando un triplo cambio e rivedendo il modulo. Hanno lasciato il campo Aihen e Turrientes, entrambi in difficoltà, insieme a Barrenetxea, poco coinvolto nel gioco, per far spazio a Oskarsson, Becker e Jon Martín. La Real ha adottato un sistema 3-4-3, in linea con quello del Celta, posizionando Sergio su un lato, Becker in posizione di ala naturale e Oyarzabal a sinistra.
La squadra ha mostrato una maggiore fluidità nel gioco, intercalando passaggi più efficaci, ma non è riuscita a creare vere occasioni da gol, ad eccezione di un’iniziativa di Becker, che ha provato un cross. In difesa, tuttavia, la situazione rimaneva critica. Durán ha segnato un gol per i locali, ma è stato annullato per fuorigioco. Remiro ha anche effettuato un intervento notevole su un tiro di Borja Iglesias dalla distanza. Kubo è subentrato nel secondo tempo, giocando a sinistra e cercando di fare da collegamento, ma il pareggio è rimasto un miraggio, mentre il 3-0 per i padroni di casa sembrava più probabile.
Alla fine, il match non ha riservato ulteriori emozioni. Arrivederci, 2024.