Il match tra Real Zaragoza e Racing de Ferrol di ieri sera ha visto un episodio increscioso al termine dell’incontro, coinvolgendo i due allenatori, Cristóbal Parralo della squadra galiziana e David Navarro del club aragonese. Entrambi sono stati allontanati dal campo dal direttore di gara, Daniel Palencia, ma è il tecnico del Ferrol, Parralo, a rischiare una sanzione più severa.
Nel rapporto ufficiale, l’arbitro ha specificato che l’espulsione del tecnico gallego è avvenuta al minuto 90 a causa di un alterco con un membro dello staff avversario, durante il quale Parralo ha colpito quest’ultimo con un testa. L’episodio è stato segnalato ai delegati di entrambe le squadre presenti sul campo.
In risposta a questa aggressione, l’allenatore del Zaragoza, Navarro, è stato espulso per aver colpito con la mano il volto del suo omologo. Anche questa espulsione è stata comunicata ai delegati di entrambe le formazioni. Ora rimane da vedere quale sarà il verdetto del Comitato di Disciplina, il cui responso potrebbe tardare a arrivare, considerando che il campionato non riprenderà prima del secondo fine settimana di gennaio.
Nel caso di Cristóbal Parralo si presenta chiaramente una situazione di presunta aggressione, la quale viene disciplinata nel Codice mediante l’articolo 103 che recita: “Agire in modo violento verso un altro individuo, senza infliggere ferite, sarà considerato in base all’elemento doloso. In particolare, se tale comportamento avviene con il gioco fermo o a una distanza tale da non poter interferire nel gioco, potrà portare a una sospensione che varia da quattro a dodici partite.” Il successivo paragrafo specifica che nel caso in cui l’infrazione riguardi un medico, un ATS o un fisioterapista di una delle squadre in competizione, la sanzione prevista potrà variare tra sei e otto mesi, a meno che l’accaduto non costituisca un’infrazione di maggiore gravità, accompagnata da sanzioni pecuniarie.
La questione si complica ulteriormente poiché il successivo articolo si riferisce a casi di aggressione verso arbitri, dirigenti o autorità sportive. Se l’organo disciplinare dovesse ritenere il tecnico coinvolto in tale situazione, la sospensione mínima è di tre mesi: “Colui/colei che dovesse aggredire un arbitro principale, collaboratori, quarto ufficiale, dirigenti o autorità sportive si vedrà infliggere una sospensione che va da tre a sei mesi, a condizione che l’azione sia unica e non produca conseguenze dannose.” Infine, va considerata la sanzione applicata al tecnico del Zaragoza, con condizioni simili a quelle di Cristóbal Parralo, ma qui emerge un elemento di provocazione preesistente.
Nel migliore dei casi, la loro reazione potrebbe essere considerata un gesto violento secondo l’articolo 102, il quale afferma che: “Qualsiasi manifestazione violenta nei confronti di un avversario, durante il gioco, che provochi conseguenze dannose o lesive, valutate come gravi, sia per la loro natura intrinseca sia per l’eventuale inattività risultante, sarà sanzionata con una sospensione che varia da quattro a dodici partite.” È importante notare che le normative precedenti si riferiscono a comportamenti sul campo. Pertanto, in entrambi i casi, si dovrebbe applicare l’articolo 105, relativo alle condotte che non rispettano il corretto svolgimento del gioco. In caso di violazioni gravi, è specificato che “chiunque si renda protagonista di comportamenti contrari al buon ordine sportivo sarà sanzionato con una sospensione da quattro a dieci partite o con una multa che può variare da 602 a 3.006 euro, a seconda della gravità dell’azione.” A questo punto, l’organo disciplinare potrebbe decidere di infliggere a Cristobal Parralo una pena di media entità, considerando che si tratta della sua prima infrazione. Questo porterebbe a una sospensione di sei partite. Invece, per il tecnico maño sarebbe applicata la sanzione minima, con una sospensione di sole quattro partite.