É inevitabile che arriverà qualcuno

Da tempo stiamo apprezzando le doti difensive del team guidato da Imanol Alguacil, sostenendo che i successi sono fondamentalmente radicati in una solida difesa. Questo punto di vista è valido, poiché si è sempre sottolineato che una squadra competitiva si basa innanzitutto su una difesa efficace.

Tuttavia, questa rappresenta solo una parte della realtà, poiché nel calcio l’obiettivo principale è segnare, e per farlo bisogna trovarsi nel campo avversario, a circa ottanta metri dalla propria area, quindi lontani dalla zona difensiva. È proprio qui che il concetto sembra vacillare per la squadra basca.

Da molti mesi si è identificato il problema che affligge il team, ma la soluzione idonea non è ancora stata trovata.

Sono state esplorate varie opzioni per cercare di ottenere risultati simili, ma con successo alterno. Ben tre attaccanti puri, con competenze specifiche, facevano parte della rosa nella scorsa stagione; nonostante ciò, le loro performance sono state così deludenti che l’allenatore è stato costretto a chiedere nuovamente al capitano della squadra txuri urdin di contribuire, cercando di compensare l’assenza di gol che destava preoccupazione. Il capitano ha risposto, ma pare che questa non sia una soluzione definitiva. Per la stagione attuale, Alguacil deve fare a meno di due dei suoi attaccanti, Carlos Fernández e André Silva, e si aggiunge Orri Óskarsson, ma attualmente quest’ultimo non ha mostrato progressi rispetto ai suoi predecessori.

Con l’arrivo del mercato invernale, molti club cercano soluzioni tra le difficoltà, ma al momento si è aperta solo una via d’uscita, attraversata da due attaccanti. Il problema rimane, e le opzioni per l’allenatore si sono ridotte… per ora. Le cessioni di Umar Sadiq, nigeriano, e Jon Magunazelaia, dall’Eibartarrate, liberano due posti nella rosa principale, che la direzione sportiva deve riempire durante questo periodo di mercato. È una questione di logica.

La settimana scorsa abbiamo menzionato una particolare classifica che confrontava e analizzava vari aspetti del gioco tra le squadre delle quattro leghe più forti del continente. Tra questi aspetti c’era quello dei “duelli”, in particolare le situazioni di gioco aereo, in cui la Real si era dimostrata competitiva, posizionandosi al quarto posto, sopra a molti dei giganti europei. Tuttavia, bastano pochi giorni per mettere in discussione questa valutazione, specialmente dopo che una squadra modesta della Prima Federazione ha messo in difficoltà la difesa di un club di prima categoria, attaccando ripetutamente, soprattutto durante le situazioni da calcio piazzato. Avevo già espresso la mia sorpresa riguardo a quella statistica, che non coincideva con la percezione, puramente soggettiva e priva di dati concreti, condivisa da molti fino ad ora. Anche Imanol ha riconosciuto al termine della partita di coppa che si tratta di un problema da affrontare per poter avanzae. Ancora una volta, i numeri possono ingannare quando si tratta di analizzare le prestazioni di una squadra, senza voler sminuire la loro importanza… ma con un certo grado di cautela.

Per l’ennesima volta, la scorsa domenica si è ripetuta una storia che sembra non avere fine: il Barcellona ha avuto la meglio sulla Real Sociedad, una squadra contro cui esercita una particolare supremazia. Le ragazze di Sánchez Vera non sono riuscite, neppure questa volta, a liberarsi di quel complesso di inferiorità che sembra colpirle ogni qualvolta si trovano di fronte al team catalano. Il Barcellona è indubbiamente più forte… ma fino a che punto?

L’allenatore asturiano, attualmente impegnato con il Villarreal, sembra determinato a ostacolare la Real Sociedad ogni stagione nella lotta per i posti che offrono premi a fine campionato. Questo è successo con il Valencia e l’Athletic e sicuramente accadrà anche questa volta con il Villarreal, prossimo avversario di Imanol. Tre punti che profumano di Europa e che probabilmente avranno un valore aggiunto.

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