Il Mallorca intende esaminare i video e le immagini registrate all’uscita dallo stadio di Yeda per aiutare nell’identificazione dei tifosi sauditi che hanno molestato i familiari dei calciatori dopo la semifinale della Supercoppa di Spagna, in cui la squadra isolana ha subito una sconfitta contro il Real Madrid (0-3).
Tutti i materiali audiovisivi raccolti dai media e dai sostenitori nei social network, relativi all’uscita dalla porta 1 dello stadio King Abdullah di Yeda, saranno preziosi per garantire la sicurezza del luogo e assistere la Real Federación Española de Fútbol nell’individuare i colpevoli, come confermato da fonti interne al club.
I familiari dei giocatori del RCD Mallorca presenti sugli spalti dello stadio King Abdullah hanno subito molestie da parte di alcuni tifosi al momento dell’uscita, mentre si dirigevano verso il bus che li portava in hotel. Cristina Palavra, moglie di Dani Rodríguez, ha denunciato gli episodi avvenuti in Arabia Saudita durante un’intervista alla televisione regionale IB3, affermando: “L’uscita è stata piuttosto difficile. Eravamo con i bambini e non avevamo alcuna protezione. I ragazzi del posto ci hanno scattato foto da vicino e ci hanno infastidito”.
Cristina ha anche rivelato che la moglie di Dominik Greif ha vissuto un’esperienza simile, lamentandosi della mancanza di sicurezza: “Ci siamo sentite un po’ vulnerabili, poiché non avevamo nessuno ad assisterci; l’uscita è stata complicata. Siamo arrivate al bus come abbiamo potuto, e non c’è molto da fare”. D’altra parte, Kike, il padre di Sergi Darder, ha dichiarato al quotidiano ‘Marca’ che non si aspettava tale comportamento da parte dei tifosi locali: “È stata una situazione molto imbarazzante e spiacevole. Nessuno di noi pensava di dover affrontare un trattamento simile, in particolare nei confronti delle donne”.
Le donne del gruppo dei sostenitori del Mallorca sono state le principali vittime degli atteggiamenti inappropriati e delle mancanze di rispetto. Un familiare del calciatore ha dichiarato: “Nel nostro tragitto verso l’autobus, ci hanno circondati creando un corridoio di persone che ci insultavano, si prendevano gioco di noi e molestavano le donne presenti. Le donne hanno subito le conseguenze maggiori e si sono sentite spaventate”. Kike Darder ha evidenziato come la situazione fosse particolarmente difficile per le donne del gruppo.