Le incessanti piogge che hanno colpito Balaídos ieri pomeriggio non hanno toccato minimamente un Athletic in cerca di riscatto, dopo la sua sconfitta in Coppa contro l’Osasuna. Molti avevano già dato per spacciato il club bilbaoense, ritendolo fuori dai giochi sia in campionato che in Europa, gioendo per i loro fallimenti piuttosto che per i successi propri.
Tuttavia, Valverde aveva messo in guardia prima della partenza per Vigo, sottolineando che, al di là della delusione in Coppa, “ci sono ancora molte battaglie da combattere quest’anno, siamo quarti in Liga”. Quando il tecnico di Gasteiz ha comunicato il suo messaggio, non era a conoscenza della sconfitta dell’Atlético di Madrid in casa del Leganés né del pareggio del Barcellona a Getafe, e certamente ignorava anche la vittoria del Real Madrid, nuovamente capolista, contro la UD Las Palmas.
Gli scettici dell’Athletic sono stati costretti a confrontarsi nuovamente con la realtà: la squadra bilbana ha raccolto finora lo stesso numero di punti del Barça. Se, infatti, c’è chi crede che la squadra catalana possa ancora vincere il campionato nonostante sia a sette punti dalla capolista, perché non considerare anche il team di Valverde come in lizza con Madrid, Atlético e Barça? Il successo a Vigo ha dimostrato che i risultati ottenuti fino ad ora dai leoni non sono frutto del caso. L’Athletic ha saputo contenere l’ottimo Celta di Giráldez, dominando il gioco per quasi tutta la partita. Unai Simón, di conseguenza, è stato un semplice osservatore. Il team rojiblanco, questa volta, ha ricordato molto da vicino quello visto nel secondo semestre della scorsa stagione.
È innegabile che contro l’Osasuna si sia vista una certa evoluzione rispetto alle partite con l’UD Logroñés e il Barcellona, ma l’incontro di ieri ha evidenziato un approccio molto più solido sia in attacco che in fase difensiva. Qui si parla di un’altra realtà.
