Berenguer e Vivian si rivelano sempre decisivi, come un’assicurazione completa, priva di clausole nascoste. In modo simile a Otegi e Ortuzar, sebbene quest’ultimi si distinguano in un altro genere di “partite”. A Vigo, come di consueto, non si sono fatti attendere.
L’Athletic mostrava una superiorità evidente, ma ciò non si traduceva in un numero elevato di reti. Puntuali come sempre, si sono presentati all’appuntamento. Al navarro è bastato deviare con una leggera tocco – il suo quinto gol in campionato – un assist preciso di Iñaki, che è il principale fornitore di assist per il club rojiblanco e secondo nella classifica generale.
Il giocatore di Vitoria, invece, ha colto l’occasione apparendo nell’area piccola inaspettatamente, eseguendo una mezza rovesciata simile a quella di Lewandowski, per superare Guaita e siglare il suo terzo goal. L’ala dimostra il proprio valore in qualsiasi fase dell’attacco. Dani, nel suo ruolo difensivo, si dimostra sempre efficace accanto a chiunque, sia avversario che compagno di squadra. Ieri, il difensore ha cambiato completamente i suoi compagni rispetto a quelli del giovedì, ma la sua performance è rimasta invariata. Ha annullato l’attaccante avversario e ha trovato la rete. Inoltre, questa rappresenta la quinta vittoria in campionato in un giro di dieci incontri lontani da Bilbao, con un bilancio di quindici gol segnati e solo undici subiti, una media di uno a partita. Davvero, si tratta di statistiche significative, da considerare seriamente. E tutto ciò in un periodo di rotazioni e partite ogni tre giorni. Valverde ha gestito egregiamente la rosa, e i giocatori hanno risposto con grande impegno. Procediamo affrontando una gara alla volta, quasi silenziosamente, proprio come le gabbiani di Vigo.