Il Giudice dell’Istruzione numero 2 di Siviglia ha deciso di archiviare temporaneamente la denuncia presentata dal principale azionista del Siviglia, José María del Nido Benavente, nei confronti del suo stesso figlio, il presidente José María del Nido Carrasco. La denuncia riguardava l’accusa di reato societario per avergli negato i diritti di azionista durante l’ultima Assemblea Generale, in cui non ha potuto votare con le sue azioni.
Del Nido Benavente rivendica il suo diritto di voto nelle Assemblee degli Azionisti, per poter sostituire l’attuale consiglio di amministrazione e nominare uno nuovo. Ha basato la sua richiesta su una presunta applicazione inappropriata del Real Decreto 1251/1999, secondo cui chi acquista oltre il 25% del capitale di una società sportiva deve comunicarlo e ottenere l’autorizzazione del Consiglio Superiore dello Sport, cosa che, a suo avviso, ha contribuito a mantenere in carica l’attuale consiglio presieduto dal figlio.
Il tribunale ha esaminato la possibile sussistenza di reati secondo gli articoli 291, 292 e 293 del Codice Penale, che puniscono gli accordi abusivi, le maggioranze fittizie e la negazione illegittima dei diritti degli azionisti. Tuttavia, il giudice ha stabilito che i fatti denunciati non erano sufficientemente giustificati, affermando che “non è stato descritto il danno patrimoniale della società, né sono stati evidenziati accordi abusivi o danni concreti al club o ai soci coinvolti”. Inoltre, ha chiarito che la questione non dovrebbe essere trattata in sede penale, ma dai tribunali mercantili, lasciando aperta la possibilità di ulteriori ricorsi, per i quali gli avvocati di Del Nido Benavente hanno un termine di 20 giorni. La lotta per il controllo azionario del Siviglia prosegue con due fazioni ben distinte, guidate da entrambi i membri della famiglia Del Nido.
L’ex presidente ha richiesto la convocazione di una nuova Assemblea Straordinaria, che il consiglio dovrà organizzare entro due mesi.
