Osasuna presenterà un ricorso contro la penalizzazione relativa al riconoscimento facciale agli ingressi

Osasuna ha deciso di appellarsi alla Audiencia Nacional contro la proposta di sanzione relativa al sistema di riconoscimento facciale implementato nella stagione 2022/23 per l’accesso a El Sadar, poiché non condivide affatto le motivazioni presentate dall’Agenzia Spagnola per la Protezione dei Dati.

La società sportiva sostiene di aver offerto tale sistema ai propri membri, che hanno scelto di utilizzarlo liberamente, mantenendo comunque la possibilità di entrare allo stadio tramite altre modalità. L’AEPD ha proposto una multa di 200.000 euro. L’adozione del sistema di riconoscimento facciale deriva da un accordo di sponsorizzazione con l’azienda navarra dasGate (Veridas), concluso nel marzo 2022.

Osasuna precisa che questo accordo ha non solo coperto abbondantemente i costi di installazione del sistema, ma ha anche consentito al club di reperire risorse aggiuntive significative per sostenere il proprio progetto sportivo. Il club contesterà la decisione dell’AEPD, ritenendo che l’agenzia si riferisca a tecnologie di riconoscimento facciale obsolete, invece di considerare il sistema attualmente adottato da Osasuna, che utilizza un approccio basato su Riferimenti Biomtrici Rinnovabili (RBRs), offrendo garanzie di privacy e sicurezza in grado di mitigare i rischi delle tecnologie biometriche tradizionali. Tali soluzioni biometrica, basate su RBRs, sono state di recente validate dal Centro Criptologico Nazionale (CCN), l’organo di massima autorità della cibersicurezza in Spagna, che ha pubblicato a dicembre un rapporto in cui si raccomanda l’uso di sistemi di accesso basati su modelli biometrici RBR per un livello di sicurezza elevato, come riportato dal club.

Secondo un recente rapporto, il sistema implementato dalla squadra di Osasuna è stato classificato come “a basso rischio o privo di rischi” per i diritti fondamentali degli individui, in conformità con il nuovo Regolamento europeo sull’Intelligenza Artificiale. Questa soluzione prevede infatti “l’intervento volontario degli utenti e la loro prossimità”. Inoltre, durante un congresso tenutosi a novembre presso l’Università Pubblica di Navarra, esperti e accademici di istituzioni sia nazionali che europee hanno sottolineato che il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati riconosce la legalità del trattamento di dati personali, tra cui quelli biometrici, purché vi sia un consenso esplicito, chiaro, libero e informato da parte degli interessati e per scopi specifici. Tra gli ottomila membri del club che avevano la possibilità di scegliere questo sistema fino alla scorsa stagione, circa duemila hanno deciso di adottarlo.

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