Adrián San Miguel è tornato in campo lo scorso sabato, difendendo la porta del Real Betis in un incontro di campionato quasi dodici anni dopo la sua ultima apparizione, avvenuta nel maggio 2013 contro il Zaragoza allo stadio Benito Villamarín. A seguito della partenza di Rui Silva e dopo la pesante sconfitta subita in Coppa a Montjuïc contro il Barcellona (5-1), Manuel Pellegrini ha deciso di schierare Adrián San Miguel come titolare in LaLiga, relegando Fran Vieites, in occasione della sconfitta per 1-3 contro l’Alavés, che ha innescato una crisi.
Durante un’intervista a Canal Sur Radio, Adrián ha dichiarato: “Il mio obiettivo sin dal mio arrivo nel club è stato quello di contribuire e portare la mia esperienza sia dentro il spogliatoio che in campo quando avrei avuto l’opportunità.
Il mister mi ha offerto questa occasione, prima in Europa e ora anche in Liga”.
Il portiere ha anche affrontato il momento difficile che sta attraversando il Betis e l’insoddisfazione dei tifosi: “Capisco perfettamente la frustrazione e la delusione della tifoseria per questi risultati negativi. Non stiamo chiedendo niente a nessuno, siamo noi a dover migliorare il nostro contributo, ma è necessaria una certa unità. È fondamentale comunicare che dobbiamo ritrovare questa sinergia, perché alla fine non giova a nessuno”. Adrián ha condiviso la sua esperienza al Liverpool, dove ha vissuto sia grandi trionfi che momenti difficili: “È un club di grande prestigio e dedizione. Tutti i successi sono frutto di lavoro duro. Se pensiamo alla vittoria in Champions, prima hanno subito una sconfitta; ricordiamo la Premier League, dove l’anno precedente siamo stati a un punto dalla vittoria. Questo percorso di crescita implica anche dei momenti di difficoltà, e sono questi momenti che ti spingono a fare un passo avanti”.
Jurgen sottolineava sempre l’importanza di non ancorarsi al passato, nemmeno a quando eravamo vicinissimi alla vittoria nella Premier l’anno scorso. Non c’è alcuna garanzia che quest’anno combatteremo per il titolo, è fondamentale concentrarsi sul presente. E forse, in questo momento, ci troviamo in una situazione simile con il Betis. Riflettendo su questi undici anni lontano, posso affermare che il Betis ha fatto enormi progressi, ma non possiamo vivere solo di ricordi. Anche noi attraversiamo un periodo difficile, ci dispiace per i tifosi e per il loro malessere, ma siamo i primi a voler apportare cambiamenti.
Il Betis è una delle squadre che sbaglia più occasioni da gol e Vitor Roque, il nostro attaccante, ha avuto diverse possibilità senza fortuna. È fondamentale offrirgli serenità; un attaccante vive per i gol, e nonostante la sua giovane età abbia dimostrato di avere le doti giuste. È vero che recentemente ha esitato nel finalizzare, passando troppo tempo a decidere o allungando il pallone, ma noi non dipendiamo esclusivamente da lui. È importante alleggerirgli la pressione e permettergli di giocare con naturalezza, affinché possa riacquistare fiducia in se stesso.