Un’analisi realistica della situazione a Roma contro la Lazio

La Real Sociedad non ha saputo affrontare adeguatamente l’importante match, deludendo sia i tifosi che le aspettative. L’episodio sconcertante a Roma sottolinea la verità espressa da Aperribay: la squadra è presente in Europa, ma non ha il livello richiesto.

Ora dovrà impegnarsi nell’ultima partita per mantenere tale presenza, abbandonando ogni sogno di un posto tra le prime otto. La sconfitta contro la Lazio è stata netta, con evidenti problemi nelle fasce e nei cross, e un’espulsione inspiegabile di Aihen al 29′ quando il punteggio era già 1-0, che ha portato rapidamente a due reti avversarie al 31′ e al 33′.

La Real non riesce a risollevarsi da marzo e in queste condizioni, con un uomo in meno e contro un avversario forte, era irrealistico sperare in una reazione. Questo è stato un vero disastro. I tifosi non hanno visto riconosciuti né il loro impegno né il prestigio del club, nemmeno quelli che si erano trasferiti a Roma, che continuavano a sostenere la squadra nonostante il punteggio di 3-0, assieme ai nove feriti. La squadra di Imanol ha giocato come una formazione di secondo piano. Poteva finire anche peggio, dato che Barrene ha evitato un punteggio ancor più pesante, Brais ha salvato un gol sulla linea, mentre l’arbitro ha ignorato un chiaro rigore su Dia da parte di Aguerd e Pedro ha colpito il palo. Prima dell’ultima sfida contro il PAOK, i bianco-blu si trovano al 18° posto, con solo due punti di vantaggio sulla 25° posizione occupata dal Porto. In teoria, l’allenatore Imanol Alguacil aveva messo in campo una formazione competitiva, ma ha scelto di risparmiare molti titolari nella partita di Valencia, dove la sua squadra ha offerto un’immagine poco convincente. Contro la Lazio ha apportato cinque cambi e ha riproposto un 4-3-3 simile a quello che dovrebbe essere il suo schieramento titolare.

La squadra ha presentato una formazione indiscutibile, con Aihen subentrato per Javi López e Aramburu per Aritz. Zubimendi era supportato da Brais e Sucic, mentre Kubo e Oyarzabal giocavano in attacco, affiancati da Becker per cercare di attaccare in modo verticale. Purtroppo, molti giocatori sembravano non essere pronti e l’atmosfera era lontana da quella di un grande evento. Il disastro è stato immediato e definitivo. Già nei primi istanti si intendeva che la situazione era compromessa, sebbene nessuno si aspettasse una partenza così negativa. I cross dall’esterno hanno nuovamente penalizzato la squadra. Al quinto minuto, Aramburu ha mal gestito una punizione concessa, respingendo un pallone che spettava a Remiro; Aihen, saltando con il suo avversario, ha lasciato il pallone vagante per un distratto Becker. Gila non ha avuto pietà nell’infilare la palla in rete, portando in vantaggio i locali. La squadra non riusciva a trovare il ritmo, rincorrendo il pallone. Al tredicesimo, Dia è penetrato in area con grande facilità, riuscendo a tirare contro il palo corto, dove Remiro era pronto. Sul corner successivo, il raddoppio è stato evitato da Brais, che ha salvato un tiro di Taty a pochi centimetri dalla linea. I padroni di casa hanno dominato la partita, fino a costringere Rovella a ricevere un cartellino giallo, garantendosi così di arrivare puliti agli ottavi (stessa sorte per Zaccagni). Hanno consolidato la loro posizione in classifica, a un passo dalla conclusione del girone. Anche se ci sono stati momenti di speranza per la squadra di Imanol, come un potente tiro di Sucic che ha colpito il palo, e un’altra conclusione debole di Becker, le speranze sono svanite al ventinovesimo minuto, quando Aihen, completamente sopraffatto, ha provocato la sua espulsione con un secondo cartellino giallo.

Nella fase successiva, la Lazio è riuscita a siglare il raddoppio. Isaksen ha penetrato dalla fascia sinistra, ha effettuato un passaggio all’indietro e Zaccagni ha battuto Remiro in totale solitudine. Ma non finì qui il calvario per gli avversari. Prima che Imanol potesse apportare modifiche in difesa, un cross laterale di Tavares ha permesso a Taty di superare Zubimendi al primo palo, segnando così il terzo gol di testa con facilità. Il momento più significativo del primo tempo è stato vedere Brais abbandonare il campo per far riposare un giocatore fondamentale, sebbene non stesse dimostrando il suo valore. La sofferenza si è conclusa con un infortunio tra le fila della Lazio, che ha indotto i locali a rallentare il ritmo e un tentativo di sorpresa da lontano da parte di Oyarzabal nel tempo supplementare. Il capitano ha cercato spiegazioni dall’arbitro mentre si dirigevano verso il tunnel, ma forse avrebbe trovato risposte più utili parlando con i compagni in spogliatoio. Limitare i danni era fondamentale; tutti erano consapevoli della situazione e si doveva agire per ridurre al minimo le perdite. Sebbene le reti subite fossero preoccupanti, ciò che contava di più era il riposo per giocatori chiave come Kubo, Zubimendi e Oyarzabal, sostituiti all’intervallo da Marín, Barrenetxea e Aritz, formando un 5-4 che avrebbe precluso ulteriori occasioni avversarie. Il blocco difensivo della squadra basca e l’assenza di aggressività nell’attacco della Lazio sembrarono combinarsi perfettamente. Aguerd ha richiesto assistenza al 70’ ed è stato sostituito da Pacheco, mentre Pedro ha colpito la traversa prima che Barrenetxea, di testa e grazie alla grande determinazione di Aramburu, riuscisse a ridurre il gap nel punteggio.

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