Manuel Pellegrini ha espresso la sua delusione per il numero elevato di infortuni che affliggono la sua squadra, ma si è dichiarato ancora entusiasta del suo lavoro alla guida del Real Betis, convinto che i risultati positivi arriveranno a breve, contribuendo a cambiare l’attuale situazione.
Ha sottolineato che, sebbene le assenze siano una costante in questa stagione, ciò che conta di più sono i giocatori disponibili e non quelli attualmente infortunati.
Il tecnico del Betis ha preferito non commentare l’imminente arrivo di Antony o altri possibili trasferimenti, dopo le uscite di Diao e Rui Silva.
Ha fatto notare che, con l’apertura del mercato a gennaio, si sentono molte voci e speculazioni, ma dubita che sia utile discutere di giocatori non ancora nel club.
Inoltre, Pellegrini ha mantenuto riservate le sue richieste nei confronti della dirigenza, evidenziando che la comunicazione fra club e allenatore è qualcosa di personale. Ha affermato che, sebbene il Betis abbia una chiara strategia calcistica e una gestione economica che ha portato a vendite di giocatori, l’attuale focus è sui giocatori presenti in rosa e sul ritorno ai risultati positivi. Il tecnico, infine, ha ribadito di sentirsi motivato come il primo giorno alla guida della squadra.
Certamente, ritengo che perdere un paio di partite non possa influenzare né la nostra personalità né il nostro approccio a questo lavoro. Siamo abbastanza esperti per capire che simili momenti fanno parte del campionato; non possiamo lasciarci andare ora, né credere di essere i migliori solo perché stiamo vincendo. È fondamentale continuare a lavorare e a correggere gli errori, sicuri che i risultati torneranno. Personalmente, mi sento molto responsabile e apprezzato dal club e dai tifosi, e ho la stessa dedizione e impegno di sempre.
Riguardo al mio futuro, voglio sottolineare che ho un contratto fino alla prossima stagione: “È evidente che sono sotto contratto per un altro anno. Ogni stagione, ci sono state sfide simili che abbiamo saputo superare; momenti difficili che oggi sono solo un ricordo, come nella mia prima stagione, quando abbiamo perso sette partite su nove. Non dimentico che in quell’anno abbiamo avuto il punteggio più basso nel girone di andata. Questi eventi sono aspetti occasionali che dobbiamo lavorare per superare, trovando le soluzioni adatte.
Considero il prossimo incontro con il Mallorca come una finale: “Penso che ogni partita debba essere affrontata come una finale. A prescindere dagli infortuni o dalle situazioni attuali, se ci si rilassa un attimo, anche se si è in vantaggio, il rischio di perdere è immediato. È importante mantenere la mentalità di separare il passato recente, sia esso una vittoria o una sconfitta, dalla prossima partita. Domani è necessario affrontare un avversario diretto, in lotta per posizioni europee, come ogni partita, come se fosse una finale”.